Wall Street da record e Milano ne approfitta (+0,3%). Fca in altalena
–di Eleonora Micheli
Chiusura in ordine sparso per le Borse europee, nonostante a Wall Street i tre indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq (segui qui i principali indici) abbiano aggiornato nuovi massimi. Nel Vecchio Continente gli investitori hanno sposato un atteggiamento più cauto mentre procede a pieno ritmo la stagione delle trimestrali. In più gli investitori sono attenti all’andamento dell’euro, che nella notte si è rafforzato fino a quota 1,1769 sul biglietto verde, beneficiando delle indicazioni della Federal Reserve che, dopo avere confermato il costo del denaro nel range 1-1,25%, ha puntato l’indice sull’indebolimento dell’inflazione. Posizione, quest’ultima, che ha sollevato dubbi sulla determinazione dell’istituto di innalzare ancora entro fine anno i tassi di interesse. Nel corso della giornata, comunque, la moneta unica ha perso di nuovo quota, riportandosi sotto la soglia di 1,17 (segui qui l’andamento del dollaro contro le principali valute e qui quello dell’euro).
A Milano protagoniste lusso e risparmio gestito
Milano ha vantato una delle performance migliori del Vecchio Continente, con il FTSE MIB che ha guadagnato lo 0,26%. Merito della performance di alcune blue chips, come Moncler, salita del 4,98% all’indomani della semestrale ancora in netto rialzo. Del settore della moda hanno fatto bene anche le Yoox Net-A-Porter Group (+3,23%), mentre sono salite solamente dello 0,45% le Salvatore Ferragamo, in vista dei conti che verranno pubblicati lunedì . Sono andate bene anche le azioni del risparmio gestito con Azimut salita del 3% nel giorno in cui ha annunciato il miglior utile semestrale della sua storia per 121,2 milioni, quasi il doppio (+87%) rispetto ai 67,8 milioni dello stesso periodo 2016. Anche Banca Mediolanumha guadagnato il 2,5% L’istituto fondato da Ennio Doris ha annunciato di avere chiuso il primo semestre con un utile netto di 196,4 milioni, in aumento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2016. Ed ancora, Banca Generaliha vantato un profitto di 108,1 milioni di euro, in aumento del 61% rispetto allo stesso periodo del 2016. I titoli sono saliti del 2,77%
Fca in altalena dopo i dati, Fincantieri giù su scontro con Parigi
Sono invece andate sulle montagne russe le Fiat Chrysler Automobilest (-0,1%), nonostante la società abbia visto volare l’utile del primo semestre 2016 del 125% a quasi 1,8 miliardi di euro. Hanno tuttavia deluso i ricavi, migliorati solo del 2% a 55,64 miliardi e anche il debito, sebbene sia sceso a 4,23 miliardi dai 5,11 di fine marzo. L’ad Sergio Marchionne ha dichiarato che il riassetto del gruppo non è ancora terminato, ma ha invitato ad aspettare il 2018, quando verrà presentato il piano industriale fino al 2022. Il manager ha ribadito che lascerà il gruppo nel 2019 e che il suo successore sarà scelto all’interno del gruppo.
Della galassia Agnelli, le Ferrari (+0,22%) hanno aggiornato un nuovo massimo storico a 92,9 euro, spinte in alto da un report di Mediobanca Securities che ha alzato il target price da 83 a 109 euro per azione. Gli analisti ritengono che Ferrari presenterà un update del business plan quando renderà noti i dati del 2017, in cui dettaglierà con quali nuovi modelli (incluse le ibride) la società punta a sorpassare le 10mila unità, un punto considerato cruciale che – secondo alcuni – porterebbe la società in territori non conosciuti. Secondo Mediobanca Securities, non ci sono particolari rischi, grazie all’esclusività del brand e allo sbilanciamento tra domanda e offerta. Cnh Industrial ha perso lo 0,66%, all’indomani della semestrale chiusa con conti tornati in nero, con un utile netto pari a 296 milioni, rispetto a perdite nette per 384 milioni di un anno prima, su ricavi in rialzo del 4,2% a 12,63 miliardi.
Leonardo e Terna sotto la lente dopo semestrale
Il gruppoLeonardo – Finmeccanica ha chiuso in progresso dello 0,33%, dopo la semestrale chiusa con un utile netto di 194 milioni, in assenza di operazioni straordinarie, in calo dai 210 milioni del primo semestre 2016, che hanno beneficiato però della plusvalenza sulla cessione di Fata (10 milioni). I ricavi del periodo sono stati di 5,326 miliardi, in calo dell’1,6% per via dell’effetto negativo dei cambi. L’azienda ha acquisito nuovi ordini per 5,1 miliardi di euro, in crescita rispetto al primo semestre 2016. Sono andate in controtendenza le Brembo (-0,3%): la società ha archiviato il semestre con 136,7 milioni di euro di utile, in rialzo del 7,6%. Hanno perso quota anche le Terna (-0,7%) nonostante l’ad, Luigi Ferraris, abbia preannunciato cedole più ricche. «Abbiamo una flessibilità finanziaria che ci permetterà di adottare una politica di dividendi più generosa», ha dichiarato il manager. La società ha archiviato il primo semestre 2017 con un utile netto di 351,3 milioni (+8,2%) e ricavi per un miliardo (+0,7%).
Telecom rimane sorvegliata speciale nel giorno del cda
Il mercato ha inoltre tenuto sotto stretta osservazione Telecom Italia(inv) nel giorno del cda chiamato ad approvare la semestrale, l’ultima firmata dall’ad, Flavio Cattaneo. Rimane il rebus sulla sostituzione del menager, nonchè di una eventuale operazione che il gruppo di tlc potrebbe siglare con la controllata di VIvendi, canal Plus
Fuori dal paniere principale catalizza l’attenzione Fincantieri
Fuori dal paniere principale, ha tenuto banco la vicenda di Stx France, nel giorno in cui lo stato francese ha annunciato che eserciterà il diritto di prelazione, impedendo a Fincantieri di realizzare l’accordo per ottenere il controllo dell’azienda. I titoli della società hanno perso il 2,6%. Inoltre
dopo la frenata delle ultime sedute hanno ripreso a correre lePoligrafici Printing (+13,6%). si sono distinte anche le Aeffe (+4,1%), nel giorno della semestrale, chiusa con ricavi per 150 milioni (+8,8%) e un utile netto di 4,6 milioni (+214%).
Tassi in rialzo nell’asta BoT
Richieste per oltre 10 miliardi nell’asta dei BoT semestrali del Tesoro assegnata a un tasso (rendimento medio ponderato semplice) negativo dello 0,362%, in rialzo di un punto base rispetto all’asta precedente. La Banca d’Italia, nel comunicato sui risultati dell’asta, indica in 10,53 miliardi la richiesta del mercato rispetto ai 6,5 miliardi offerti da via XX Settembre nell’emissione, prima tranche, dei BoT 31/1/2018 interamente assegnati. Il rapporto di copertura dell’asta è stato di 1,62.
Il petrolio torna a salire, spread in area 160 punti
Il petrolio, dopo aver perso quota in mattinata, ha ripreso a salire: il wti, contratto con consegna a settembre guadagna lo 0,5%, portandosi a 49 dollari al barile. Sul fronte delle obbligazioni, il rendimento dei Btp a dieci anni è salito a 2,09 punti. Lo spread si attesta a 156 punti.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)