L’attivismo di Macron spiazza l’Italia su migranti e Fincantieri
di GIANLUCA LUZI
Quando il governo Gentiloni e il Pd festeggiarono l’elezione all’Eliseo di Emmanuel Macron che aveva sbaragliato la minaccia Le Pen, probabilmente nessuno si sarebbe immaginato che in pochi mesi il nuovo presidente francese avrebbe assestato all’Italia una serie di colpi così plateali in grado di mettere a repentaglio la saldezza dei rapporti fra i due Paesi. E se questo non avviene è solo perché l’Italia è troppo debole come sistema Paese – sia dal punto di vista economico che politico – per competere alla pari con Parigi che si muove in un’ottica di guida europea assieme alla Germania di Angela Merkel. In questo scorcio di estate Macron ha portato la sua strategia su due terreni che inevitabilmente confliggono con l’Italia. Ha fatto siglare un accordo tra i due avversari libici Haftar e Serraji preparatorio all’annuncio che la Francia installerà in Libia alcuni hotspot per vagliare i requisiti dei migranti. E oggi ha annunciato che il governo francese nazionalizzerà i cantieri navali di Le Havre che Fincantieri pensava già di aver acquisito dopo il fallimento dei precedenti proprietari coreani. Sulla Libia il premier Gentiloni ha già mostrato l’irritazione se non la contrarietà del governo italiano che contemporaneamente all’accordo francese con il generale Haftar e il leader Serraji aveva annunciato l’istituzione di una specie di blocco navale nelle acque libiche, d’accordo con Serraji. L’attivismo francese ha profondamente irritato Roma che vuole muoversi unicamente in un contesto europeo. Apparentemente il blocco navale italiano non è in contraddizione con gli hotspot francesi, che però, in realtà potrebbbero rendere inutile l’iniziativa italiana. Ma al di là delle ripicche diplomatiche, quello che preoccupa l’Italia è che la Francia sta scalzando il nostro Paese in Libia – che una volta pacificata – diventerà importantissima per le fonti energetiche e i commerci. La vicenda dei cantieri è un altro grosso smacco: sono in ballo contratti per una quarantina di miliardi nei prossimi anni. Sia nel settore delle navi da crociera che in quello delle navi militari. Fincantieri aveva raggiunto un accordo con il governo Hollande, ma Macron ha fatto saltare il tavolo. Il titolo Fincantieri ha sofferto.
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