Gli investigatori: Adele uccisa da un cocktail di droga e alcol
La coppia. Adele De Vincenzi, 16 anni, e il fidanzato Sergio Bernardin, 21 anni. Il giovane è stato arrestato con l’accusa di spaccio aggravato e morte come conseguenza di altro reato
«Nostro figlio era innamoratissimo di Adele, è disperato. Ci teneva a questa ragazza, in maniera incredibile. L’aveva portata spesso in paese e anche da noi. Siamo distrutti per quello che le è successo e per la sua famiglia».
Emanuele e Lara sono chiusi in casa, in via Campo, frazione di Uscio, paese alle spalle di Recco. Una sfilza di abitazioni di campagna, ben curate che conduce al campetto da calcio del paese. Quello dove Sergio Bernardin, 21 anni, il loro figlio, ha giocato e dove ha fatto giocare anche i bambini. I due genitori del ragazzo arrestato per la morte della fidanzata Adele De Vincenzi – stroncata a sedici anni nella notte di venerdì da un cristallo di ecstasy – ieri pomeriggio si sono chiusi in casa. A circa trenta chilometri di distanza, a Chiavari, i famigliari di Adele non parlano. «Rispettate il nostro dolore, chiediamo silenzio». Ancora dieci e più chilometri a est e si arriva a Sestri Levante. Dove Gabriele Rigotti, 19 anni, l’amico di Sergio e Adele arrestato anche lui, sabato mattina doveva andare a lavorare. «Lo aspettavo per mezzogiorno. Non è arrivato. Credevo si fosse addormentato. Invece mi ha chiamato la questura per dire che era stato arrestato».
Il cristallo di ecstasy che Adele ha sciolto sotto la lingua nella casa dell’amico ha impiegato meno di cinque ore per ucciderla. I poliziotti su mandato del pm Michele Stagno hanno ricostruito l’ultima notte di Adele. Una serata cominciata a Sestri Levante alle 17 davanti ad un hotel e finita tragicamente a Genova dopo un festino tra ecstasy, alcol e probabilmente anche qualche altro tipo di droga. Prima il viaggio in Valle Scrivia per acquistare la droga, quattro grammi di cristalli di Mdma. trecento euro in tutto. A consegnarglieli uno studente di 17 anni della zona che – è stato accertato in queste ore dai detective diretti dal primo dirigente Marco Calì – non era direttamente lo spacciatore . «Piuttosto un intermediario» precisano. Il vero pusher, secondo quanto riscontrato, i poliziotti lo hanno rintracciato ieri mattina all’alba quando hanno fatto irruzione nella sua abitazione. Nei guai è finito uno studente di vent’anni originario dell’Ecuador. È accusato della cessione della droga ma anche e soprattutto di aver provocato la morte della ragazzina. Il sospetto degli investigatori è che ad uccidere la giovanissima sia stato un mix micidiale di alcol e droga. Nell’abitazione dove Adele e gli amici sono rimasti per più di cinque ore infatti sono state trovati anche cinque vasetti che contenevano funghetti allucinogeni. Stupefacente che il diciannovenne aveva acquistato su internet e che custodiva all’interno di una dispensa vicino alla sua camera da letto. Adele e i suoi amici hanno assunto anche questa potente droga oltre all’ecstasy? Gli inquirenti lo sospettano fortemente.
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