Le Borse Ue chiudono in rosso, super Fca tiene a galla Piazza Affari

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Seduta in rosso per le principali Borse europee con Milano che limita le perdite a -0,28% grazie al nuovo balzo di Fiat Chrysler Automobiles (+6,9%), sui massimi post spin off Ferrari grazie all’interesse dichiarato ufficialmente dai cinesi di Great Wall per l’intero gruppo auto. In apertura di una settimana che guarderà soprattutto al Simposio dei banchieri centrali a Jackson Hole (previsto per giovedì), a Piazza Affari hanno prevalso i realizzi sui titoli finanziari e sulle popolari, a partire da Banco Bpm (-1,4%), Ubi Banca (-1,5%) e Bper (-1,8%). Vendite anche su Saipem (-1,8%) che paga il ribasso del greggio con il Wti che cede l’1,7% a 47,7 dollari al barile mentre, oltre a Fca, avanzano la sua controllante Exor (+0,5%) e Ferrari (+0,4%). Atlantia guadagna lo 0,7% mentre perde sempre più quota l’ipotesi di una controfferta su Abertis da parte di una cordata spagnola. Sul fronte dei cambi, l’euro/dollaro risale a quota 1,181 (da 1,1762) mentre l’euro/yen si attesta a 128,56 (da 128,32). Il dollaro/yen vale invece 108,8 (da 109,26).

Great Wall sarebbe interessata a Jeep. Fca: nessun approccio

Prosegue dunque il momento da protagonista sui mercati finanziari di Fiat Chrysler. Lunedì scorso Automotive News aveva annunciato l’interesse di diversi gruppi auto cinesi per gran parte delle attività di Fca con l’obiettivo di puntare a una rapida espansione sui mercati internazionali. Il progetto ipotizzato, da cui sarebbero esclusi i marchi del lusso come Alfa Romeo e Maserati, aveva fatto balzare le Fca in Borsa dell’11% in due sedute ma la speculazione era in parte rientrata giovedì e venerdì scorso dopo le smentite arrivate da Dongfeng, Guangzhou e da Geely Automobiles che avevano precisato di non avere allo studio progetti di acquisizione riguardanti il gruppo italo-americano. Nessun commento era invece arrivato da Great Wall Motor con cui, sempre secondo Automotive News, alcuni funzionari di Fiat avrebbero avuto di recente incontri sia in Cina sia nel quartier generale di Chrysler a Auburn Hills. E proprio Great Wall, in base alle nuove indiscrezioni riportate questa mattina da Automotive News, sarebbe il gruppo più attivo nei contatti con Fca avendo messo nel mirino l’azienda basata sull’asse Torino-Detroit. Tuttavia, in una nota ufficiale, il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha precisato «di non essere stata approcciata da Great Wall Motors riguardo al brand Jeep o ad altre questioni relative al suo business» aggiungendo di essere «pienamente impegnata nel perseguire il suo piano 2014-2018, di cui ha raggiunto ogni obiettivo alla data odierna ed al cui completamento mancano solo 6 trimestri».

Atlantia riprende quota: focus resta su opas Abertis

Sul Ftse Mib chiude sopra quota 27 euro Atlantia mentre le indiscrezioni di stampa continuano ad assegnare poche chance ai progetti spagnoli di una contro-offerta per il gruppo Abertis per il quale la holding dei Benetton ha presentato una offerta da 16,5 euro per azione cash (o in alternativa da 0,697 azioni Atlantia per ogni azione Abertis).

Telecom in calo: Giacomelli apre a Mediaset ma freddo su rete

In rosso invece Telecom ItaliaeMediaset nonostante l’auspicio del sottosegretario all’Economia Antonello Giacomelli per un accordo industriale tra i due gruppi che permetta a entrambi di crescere. In una intervista rilasciata nel week end il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico con deleghe per le telecomunicazioni e la radiodiffusione televisiva ha però precisato che in tale alleanza debba esserci una chiara matrice italiana (“il segno italiano deve essere ben presente”) e quindi richiamato alla necessità di fare chiarezza sul ruolo di Vivendi, azionista di riferimento di Tim e secondo socio di Mediaset con un contenzioso aperto sia con Fininvest sia con lo stesso gruppo di Cologno Monzese.

I contorni di questa possibile alleanza tuttavia non sono chiari sia perché Giacomelli non entra nel merito sia perché in base alla normativa attuale una combinazione tra Telecom Italia e Mediaset (ai perimetri attuali) è contraria al Testo unico dei servizi media audiovisivi e radiofonici. L’altro tema sollevato da Giacomelli e sotto la lente degli investitori e’ quello della possibile cessione della rete fissa di Telecom a Open Fiber: il sottosegretario ha sottolineato che tale operazione sembra più nell’interesse di Telecom che dello Stato e ha espresso perplessità su valutazioni dell’asset intorno ai 13 miliardi. Da quanto emerso nelle ricostruzioni degli ultimi giorni comunque non sembra che i soggetti coinvolti (Enel, Cdp e governo) siano allineati sul progetto di una rete tlc unica tra Open Fiber e Tim.

Denaro su Maire Tecnimont: in corsa per commessa Petrobras
Prosegue la corsa al rialzo del titolo Maire Tecnimontche già mercoledì scorso aveva segnalato forti volumi e un deciso incremento. Stamane il titolo del general contractor attivo nei settori dell’engineering&construction, technology&licensing ed energy&ventures con sede nel nuovo skyline di
Milano, è ancora oggetto di acquisti Come scrivono gli analisti di Mediobanca, la stampa brasiliana ha segnalato che Maire Tecnimont è entrata nella short-list per una commessa da circa 1 miliardo di dollari per conto del gruppo Petrobras. Su 30 gruppi esteri invitati a partecipare alla gara per la realizzazione di un impianto per il gas di proprietà della compagnia petrolifera pubblica, solo 5 circa potranno partecipare in consorzio presentando l’offerta entro la deadline del 28 agosto prossimo. Oltre a Tecnimont, sono in gara Acciona e Sener, Toyo e China Alluminium, Chicago Bridge, Tyssenkrupp, Becthel e Larsen.D

Total: acquisirà la danese Maersk Oil per 7,45 miliardi di dollari
Fermento nel mondo delle società petrolifere. Total ha annunciato l’acquisizione per 7,45 miliardi di dollari di Maersk Oil, la compagnia danese di oil e gas del gruppo A.P. Moller-Maersk. L’accordo prevede che Moller-Maersk ricevera’ l’equivalente di 4,95 miliardi di dollari in azioni Total e che Total rilevera’ piu’ di 2,5 miliardi di dollari di debito di Maersk Oil. A Parigi le azioni Total sono in leggero calo mentre a Copenhagen i titoli di Maersk guadagnano oltre il 3%.

Btp, rendimento decennale stabile sopra 2%
Ancora pochi movimenti sul mercato secondario dei titoli di Stato europei con lo spread tra BTp e Bund che continua ad oscillare attorno a quota 160 punti, in un mercato ancora con scambi timidi.Il differenziale di rendimento tra BTp (Isin IT0005240830) e Bund decennali chiude a 162 punti base dai 161 del closing di venerdi’. Fermo al 2,02% del riferimento della vigilia anche il rendimento del decennale italiano.

Quarto calo di fila per Tokyo

Ancora una chiusura debole, la quarta consecutiva, per la Borsa di Tokyo che apre la settimana appesantita dai timori geopolitici sul dossier nord-coreano, la paura del terrorismo e le tensioni nell’amministrazione Usa. Al termine degli scambi l’indice Nikkei dei titoli guida ha chiuso in calo dello 0,4% fermandosi a 19.393,13 punti, aggiornando i minimi da maggio. Il più ampio indice Topix ha archiviato gli scambi a 1.595,19 punti (-0,14%).

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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