Wall Street rivitalizza le Borse Ue ma Milano resta al palo con le banche
di C. Condina e A.Fontana
La vivacità di Wall Street e la rimonta del dollaro, sostenuti dalle indiscrezioni sui passi avanti della riforma fiscale Trump e dalla corsa dei titoli tecnologici, spingono i listini europei (in particolare Francoforte e Londra) a chiudere la seduta vicino ai massimi di giornata. Nonostante il deludente indice Zew sulle prospettive dell’economia tedesca, il Dax30 ha guadagnato l’1,3% grazie al settore chimico mentre Londra, sfruttando le performance dei minerari accese dai conti dei big come Antofagasta e Bhp Billiton, ha guadagnato circa lo 0,8%.
Banche e Saipem frenano Milano, Fiat chiude in rialzo
In un contesto complessivamente positivo ha fatto eccezione Piazza Affari appesantita dai finanziari che evidentemente soffrono il timore che il presidente Bce Mario Draghi, sia nell’intervento di domani a Lindau sia a Jackson Hole, non lasci troppi margini a un prossimo intervento di riduzione degli acquisti di titoli di Stato: il FTSE MIBha chiuso in calo dello 0,11% con l’indice dei bancari in flessione dello 0,8%. La peggiore è stataSaipem (-1,8%) penalizzata dalle valutazioni degli analisti di Barclays. Tra gli istituti di credito, giù di oltre un punto percentuale Bper, Mediobanca e Banco Bpm. Fiat Chrysler Automobilesè stata ancora protagonista nella prima parte della seduta ma le precisazioni di Great Wall Motor, che ha dichiarato di non aver avviato contatti con il gruppo automobilistico per negoziare un’acquisizione, hanno fatto scattare le vendite sul titolo: dopo aver toccato un massimo a 11,9 euro, le azioni sono cadute fino a 11,1 alla diffusione della nota cinese per poi risalire a 11,48(+0,3%).
Wall Street sale, dollaro in netta rimonta. Difesa e minerari in vista
Gli indici di Wall Street corrono trainati al rialzo dalle materie prime e dal colosso minerario Antofagasta. Inoltre Bhp Billiton ha detto che triplicherà la sua cedola e che venderà le sua attività Usa in shale oil. In evidenza anche i tecnologici e il settore difesa dopo la nuova strategia militare degli Usa in Afghanistan presentata dal presidente Trump che prevede un rafforzamento della presenza nel Paese asiatico. A fronte di una giornata scarna di dati macroeconomici, gli investitori restano in attesa del summit della Federal Reserve a Jackson Hole: venerdì interverranno Janet Yellen e Mario Draghi, rispettivamente governatori della Fed e della Bce. Il rialzo degli indici e il contestuale rafforzamento del dollaro americano, secondo alcuni operatori, è favorito anche dalle indiscrezioni sui passi avanti compiuti dall’amministrazione Trump sulle misure fiscali: secondo cinque fonti sentite dal sito Politico, la squadra del presidente Usa e i leader al Congresso hanno trovato un accordo sul modo migliore per finanziare un taglio delle aliquote aziendali e per le persone. L’idea sarebbe quella di eliminare una serie di sgravi fiscali. Tra le ipotesi allo studio c’è – come già emerso nelle settimane scorse – l’abbassamento del tetto delle deduzioni di cui gode chi ha siglato un mutuo per
comprare una casa; al momento quel limite è pari agli interessi da pagare su un mutuo avente un valore pari a un massimo di un milione di dollari.
Germania, indice Zew su prospettive economia sotto le attese
Brusca frenata della fiducia sulle prospettive economiche in Germania. L’indice Zew, diffuso in mattinata, è sceso ad agosto a 10,0 dal 17,5 di luglio. Il calo è comunque superiore alle aspettative che prevedevano in indice a quota 16,5 ad agosto. . L’indicatore che misura le aspettative della comunità finanziaria tedesca per la situazione del loro Paese nei prossimi mesi ha perso 7,5 punti rispetto a luglio, che era già diminuito rispetto al mese precedente.
A Milano spicca Ferrari insieme alle società più esposte verso dollaro
A Piazza Affari, la migliore sul Ftse Mib è stata Ferrari (+3%) insieme a molti gruppi esposti verso il dollaro: +2,7% St, +1,2% Prysmian, +1,4% Cnh e +1,1% Campari. Il biglietto verde si è staccato da quota 1,18 per un euro portandosi a 1,1766 ma è risalito anche nei confronti di yen (a 109,3 yen per un dollaro), franco (a 0,966 per un dollaro) e sterlina (a 1,284 dollari per una sterlina). Seduta volatile per A2A in attesa della prima udienza in Montenegro per lo sblocco della quota in Epcg, pari al 41,7%. L’appuntamento è fissato per venerdì 25 agosto (anche se, su richiesta delle parti, potrebbe esserci un rinvio di breve entità): l’udienza presso l’Alta Corte di Podgorica è stata richiesta da A2A stessa in seguito al sequestro cautelare della partecipazione disposto lo scorso 25 luglio dalla magistratura locale. Nel frattempo, va ricordato, A2A ha deciso di esercitare la put nei confronti del Governo del Montenegro per uscire dal capitale di Epcg: ciò significa che venderà al quota del 41,7% in sette anni per complessivi 250 milioni.
Per quanto riguarda l’azionario europeo, i titoli del settore minerario, della chimica, dell’auto e i tecnologici sono stati privilegiati dagli acquisti mentre hanno sofferto soprattutto i servizi finanziari. Con Fresenius e Bayer tra i migliori di giornata, il Dax30 ha chiuso le contrattazioni a +1,35%. Nell’area euro, Parigi è salita dello 0,35% e Madrid dello 0,48%. Nelle piazze azionarie esterne all’unione monetaria, oltre a Londra(+0,86%), ha fatto bene Zurigo (+0,9%) che ha potuto beneficiare della frenata del franco svizzero sul dollaro.
Crolla a Londra la società di credito al consumo Pfg
Precipitano i titoli della società di crediti al consumo Provident Financial Group (Pfg), che alla Borsa di Londra segnano -69% a 545,50 pence dopo che il gruppo ha lanciato un “allarme” sui risultati e il ceo Peter Crook ha annunciato le dimissioni con effetto immediato. Pfg ha infatti reso noto di prevedere elevate perdite, tra 80 e 120 milioni di sterline, per la sua attività strategica di crediti al consumo, rispetto a stime precedenti di un utile prima delle tasse per 60 milioni quest’anno (e contro un utile prima delle tasse per 115 milioni nel 2016). La società ha aggiunto che non pagherà un dividendo intermedio, come invece reso noto in luglio alla pubblicazione della semestrale, e che ‘probabilmente’ non pagherà neppure una cedola annuale.
Spread Btp/Bund torna a 170 dopo Zew tedesco
Chiusura in rialzo, sul mercato secondario dei titoli di Stato europei, per lo spread tra BTp e Bund, che in mattinata ha accelerato dopo la diffusione dell’indice Zew sulla fiducia degli investitori tedeschi sulle prospettive economiche del Paese, che ha segnato un calo superiore alle attese. Il differenziale di rendimento tra BTp (Isin IT0005240830) e Bund decennali ha chiuso a 170 punti base, rispetto ai 163
punti base della chiusura di ieri. Sale al 2,10% rispetto al closing di ieri al 2,04% il rendimento dei BTp.
Petrolio in rialzo: produzione Libia e scorte Usa sotto i riflettori
In rialzo il petrolio: +1% il Wti a 48,27 dollari al barile, +1,2% il Brent a 52,22 dollari al barile. In attesa della pubblicazione dei dati dell’American Petroleum Institute sulle scorte di greggio negli Stati Uniti (domani arriveranno quelle di riferimento dell’Eia), i prezzi del barile di petrolio sono stati movimentati dalle notizie in arrivo dalla Libia sul prossimo ritorno alla normalità produttiva del campo petrolifero di al-Sharara dopo che questioni di sicurezza hanno imposto uno stop negli ultimi tre giorni. Tra le altre materie prime, denaro sul rame e sui metalli di base mentre il rafforzamento del dollaro ha portato a una correzione dell’oro che resta comunque nell’area dei 1287 dollari l’oncia.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)