Danimarca: trovato decapitato il corpo di Kim Wall, la giornalista scomparsa sul sottomarino
Il corpo
La polizia danese ha svelato di aver rinvenuto il torso di una persona, senza testa né braccia e né gambe, a pochi passi dalla spiaggia di Copenaghen. Gli esami del Dna hanno rivelato che quei resti sono proprio di Kim Wall. «La testa, le braccia e le gambe sono stati deliberatamente staccati». Nessun incidente insomma, qualcuno ha probabilmente ucciso Kim per poi farne a pezzi il cadavere. E tutti i sospetti convergono proprio su Peter Madsen, il creatore di quel sottomarino, che era stato arrestato per omicidio colposo. E che inizialmente aveva detto di aver lasciato la giornalista, viva, su un’isoletta, prima che il sottomarino affondasse. Ora però ha cambiato versione: ha detto che la reporter è «morta accidentalmente» e ha ammesso di aver poi gettato in mare il suo corpo. Cosa sia successo a bordo di quel sottomarino, perché Kim sia morta e perché il suo cadavere sia stato smembrato, è ancora tutto da scoprire.
La scomparsa
Di Kim Wall si erano perse le tracce nella notte del 10 di agosto: le ultime notizie di lei erano che si trovava a bordo del sottomarino «Nautilus Uc3» per realizzare un reportage e un’intervista al suo inventore Peter Madsen. Il fidanzato aveva lanciato l’allarme perché non riusciva più a mettersi in contatto con lei. Le autorità erano riuscite però a rintracciare il sottomarino a Madsen aveva spiegato di aver avuto dei problemi tecnici, ma nulla di grave. Questo circa mezz’ora prima che il sommergibile colasse a picco. Il 46enne inventore del sottomarino era stato salvato da una barca di soccorritori e inizialmente aveva sostenuto di aver lasciato la giornalista su un’isola dopo aver terminato l’intervista. Ma i dubbi sulla sua versione dei fatti erano sorti subito, anche perché gli esperti avevano stabilito che il sottomarino fosse stato fatto affondare deliberatamente. E gli investigatori avevano presto sospettato che dietro ci fosse il tentativo di nascondere un delitto.
CORRIERE.IT