Wall Street sgonfia listini Ue, ma Milano (+0,51%) tiene con Fca

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(Ansa/Ap)

Chiusura contrastata per le piazze europee, lontano dai massimi intraday raggiunti prima che sull’altra sponda dell’Atlantico Wall Street azzerasse i guadagni dell’avvio sulla scorta di un dato sulle vendite di case esistenti in luglio nettamente peggiore delle attese. Non ha giovato nemmeno il tweet mattutino del presidente Donald Trump che ha definito “un casino” il processo per alzare il tetto del debito, senza il quale il governo rischia un blocco progressivo delle attività. Milano ha terminato la giornata di contrattazioni a +0,51% mentre a Londra il Ftse 100 ha guadagnato lo 0,33%. Francoforte è riuscita a tenere la parità (+0,05%) mentre Parigi ha terminato in territorio negativo a -0,04%. A Piazza Affari ancora una volta giornata sugli scudi per il titolo Fca che ha guadagnato il 2,97% al termine di una giornata che ha visto il gruppo guidato da Sergio Marchionne al centro di numerosi voci e indiscrezioni. L’ultima in ordine cronologico quella diffusa in serata dalla Dow Jones, Fca starebbe parlando con Volkswagen per produrre in comune alcuni veicoli commerciali leggeri. Una tale collaborazione potrebbe includere la costruzione in comune delle future versioni del pickup Amarok e del van Caddy della casa di Wolfsburg.

Gli investitori intanto rimangono anche concentrati su Jackson Hole, la localita’ di montagna in Wyoming dove ogni anno si riunisce il gotha della finanza e dove domani parleranno prima il governatore della FedJanet Yellen e poi il presidente della BceMario Draghi.

Fca +30% da ferragosto, ora si guarda a possibile scorporo Alfa-Maserati e a quotazione Magneti Marelli

Dall’inizio delle voci ferragostane sull’interesse di gruppi cinesi, le Fiat Chrysler sono salite del 30% e il titolo sembra avere ancora molto spazio per correre. Sull’andamento del titolo in queste sedute sta proseguendo il monitoraggio della Consob per verificare, come sempre in questi casi, l’eventuale presenza di abusi di mercato. Oggi i titoli si sono nuovamente infiammati ieri sulle indiscrezioni relative ai progetti industriali allo studio in vista del piano 2018 che prevederebbero lo scorporo dei brand premium Alfa-Romeo e Maserati ma anche una possibile valorizzazione della componentistica. Altre ricostruzioni di stampa oggi insistono sulla volontà dei cinesi di Great Wall Motor di lavorare a una offerta per Fca, mentre La Stampa ipotizza lo scorporo e la quotazione entro fine anno di Magneti Marelli. Gli analisti di Intermonte sottolineano che questa opzione sia da considerarsi più probabile nonchè realizzabile con una tempistica ristretta (secondo-terzo trimestre 2018) e valutano gli asset della componentistica (Magneti Marelli, Comau e Teskid) circa 6,1 miliardi sulla base dei multipli medi di settore. Mediobanca Securities assegna invece a tale perimetro di attività un’enterprise value di 4,2 miliardi. Più laboriosa, e quindi dai tempi più lunghi, secondo i broker una valorizzazione di Alfa e Maserati ancora in fase di rilancio e che – secondo Equita – «necessitano di un’adeguata dotazione di cassa per finanziare capex e R&D e/o eventuali accordi con altri partner». Con l’attenzione su Magneti Marelli, si muove al rialzo un altro titolo della componentistica auto e cioè Brembo.

Salgono Enel e le banche. Ancora sottotono Mediaset

Bene Enel (+2,01%) ma anche i bancari. In particolare si mettono in evidenza nel settore Unicredit e Ubi Banca (+1,07%): il comparto viene da tre sedute consecutive di flessione dovute in parte ai tempi lunghi per la fine della politica monetaria Bce fatta di interessi zero e quantitative easing e in parte alla mini tensione che ha interessato i titoli di Stato italiani negli ultimi due giorni. Sottotono ancora Mediaset (-0,96%) che già ieri aveva pagato l’imminente uscita dall’indice Stoxx600 e il tonfo del comparto media a causa della revisione delle stime sui ricavi da parte di Wpp. Nel resto d’Europa bene le costruzioni e le utility. A Londra spicca il tonfo di Dixons Carphone che ha perso il 23% dopo aver rivisto al ribasso le stime di utili di fine anno complice un mercato della telefonia mobile nel Regno Unito divenuto più impegnativo. Il gruppo ha anche ammesso che la fine del roaming nell’Uni0ne Europea impatterà sta impattando negativamente i suoi conti.

Saipem giù, crolla nel settore la norvegese Seadrill
La seduta ha anche visto vendite sui titoli delle società di servizi per l’oil&gas a causa della situazione di tensione del gruppo norvegese Seadrill avviato a intraprendere la procedura fallimentare, attraverso il ricorso al Capitolo 11 della norma fallimentare Usa, per avviare il piano di ristrutturazione dei debiti che ammontano a quasi 8 miliardi di dollari. Il titolo è crollato del 30% alla Borsa di Oslo e ha spinto in basso l’indice Stoxx del comparto Oil Equipment, Services and Distribution. A Piazza Affari ne ha pagato lo scotto Saipem che ha ceduto il 2,88%.

Bene Brembo (+3%) dopo dichiarazioni Bombassei

Bene fra le blue chips anche Brembo che ha guadagnato il 3,16% dopo che il presidente Alberto Bombassei ha rilasciato alcune dichiarazioni di ottimismo sull’andamento dei conti a margine del Meeting di Cl a Rimini. “La semestrale e’ stata buona – ha detto – per cui mi auguro che il secondo semestre sia uguale al primo. Direi che un pezzetto lo abbiamo gia’ scollinato, per cui sono relativamente ottimista”.

Euro/dollaro in area 1,18. Calo del 2% per il prezzo del greggio

Sul fronte dei cambi, l’euro incrocia il dollaro a 1,1801, in lieve calo rispetto all’ultima valutazione di ieri (1,181). L’euro vale inoltre 129,02 yen mentre il rapporto di parità fra dollaro e yen è fissato a 109,33 (da 109,09). In calo di oltre il 2% il prezzo del petrolio con il Wti che scambia a 47,23 dollari al barile a New York. Ieri i dati del dipartimento dell’Energia Usa hanno segnalato l’ottavo calo consecutivo delle scorte di greggio ma anche l’aumento della produzione americana.

Accelera la crescita inglese e quella spagnola
Il Pil della Gran Bretagna è cresciuto dello 0,3% nel secondo trimestre di quest’anno rispetto al periodo gennaio-marzo e dell’1,7% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. L’Ufficio nazionale di statistica conferma la stima
preliminare, in linea con le attese. Il dato congiunturale è in miglioramento dopo la crescita dello 0,2% del primo trimestre. Confermata la leggera accelerazione della crescita del Pil spagnolo nel secondo trimestre. L’istituto di statistica Ine ha confermato le stime preliminari di un +0,9% rispetto al trimestre precedente (che aveva segnato +0,8%) e di un +3,1% rispetto al secondo quarto del 2016.

Usa: +2mila a 234mila richieste iniziali sussidi disoccupazione, meglio stime

Nella settimana terminata il 19 agosto il numero di lavoratori che per la prima volta hanno fatto richiesta per ricevere sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti e’ salito leggermente ma meno del previsto confermando i progressi del mercato del lavoro. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono cresciute di 2.000 unita’ a 234.000. La settimana precedente i sussidi erano calati a quota 232.000 (dato rimasto invariato). L’indice odierno e’ migliore delle previsioni, visto che gli analisti attendevano un dato a 235.000 unita’. Il valore si attesta in media sotto quota 300.000 da 129 settimane, la serie migliore dal 1970.

Negli Usa calo a sorpresa (-1,3%) per le vendite di case esistenti a luglio

Calo inatteso per le vendite di case esistenti negli Stati Uniti a luglio. L’indicatore, stilato dall’associazione di settore National Association of Realtors (Nar), ha registrato un -1,3% a 5,44 milioni di unita’. Gli analisti attendevano un rialzo dello 0,5% a 5,55 milioni. I prezzi mediani delle case sono cresciuti del 6,2% rispetto all’anno scorso a 258.300 dollari, il 65esimo rialzo anno su anno consecutivo. Servirebbero 4,2 mesi per esaurire completamente le scorte di case disponibili per la vendita.

Tokyo chiude in calo dello 0,4%. Cala superindice Giappone a giugno

La Borsa di Tokyo ha chiuso le contrattazioni in calo dello 0,42% per quanto riguarda l’indice Nikkei. Intanto l’Ufficio di gabinetto giapponese ha rivisto in calo la lettura del superindice dell’economia di giugno a 105,9 punti rispetto alla stima preliminare di 106,3 punti. A maggio l’indice si era attestato a 104,7 punti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

 

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