Libia, oggi a Roma nuovi incontri tra Minniti e i sindaci del Sud sulla lotta al traffico di migranti
L’Italia accelera nello sforzo di contrastare il traffico illegali di esseri umani in sintonia con la Libia. E lo fa con un nuovo giro di consultazioni tra il ministro degli Interni, Marco Minniti, e i sindaci del Sud del Paese in rappresentanza delle diverse etnie e tribù che popolano quella porzione dello Stato maghrebino. “Oggi a Roma il capo del Viminale incontra i primi cittadini del meridione libico, per proseguire quell’impegno comune avviato circa sei mesi fa di lotta al traffico di esseri umani”, spiegano fonti vicine al Consiglio presidenziale di Tripoli. Il riferimento è alla firma dell’accordo del 29 Marzo 2017 sui migranti, seguito all’individuazione dei “sette punti” enunciati il 26/04 nella conferenza stampa fra Tebu e Beni Suleiman.
L’intesa è volta alla pacificazione delle diverse fazioni, etnie e tribù del sud del Paese, a fronte di un impegno comune per contrastare i traffici di migranti che da Niger, Chad, Sudan e Africa occidentale si espongono a rischi elevatissimi avventurandosi nel deserto o sulle montagne libiche, con l’obiettivo di raggiungere la costa. Sebbene il processo di pacificazione del sud sia stato turbato dalla guerra per procura tra l’Est del Paese, che risponde al generale Khalifa Haftar, e la Tripolitania, controllata dal governo di accordo nazionale di Fayez al-Sarraj sostenuto dalle Nazioni Unite, l’accordo perorato dall’Italia viene sostanzialmente visto in una luce positiva. E “può sinora considerarsi una manovra riuscita, visto il grande bisogno per la popolazione locale che la situazione evolva in maniera pacifica e verso il ripristino di una normalità”, precisano gli osservatori. Ecco quindi il nuovo incontro di Roma, col quale si vuole progredire sul cammino intrapreso da Minniti e dai sindaci, alla luce dei nuovi sviluppi e degli impegni presi da Italia ed Europa in termini di iniziative per il sostegno e lo sviluppo del Sud.
Un’azione che conferma la sintonia tra Roma e Tripoli, quest’ultima impegnata su una serie di fronti tra cui quello russo-ceceno, per il quale Sarraj e il vicepresidente Ahmed Maetig saranno a settembre (probabilmente il 7 e 8 settembre) a Grozny e Mosca per incontrare dapprima il presidente Ramzan Achmadovič Kadyrov, e quindi il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Lo riferiscono fonti tripolitine che sottolineano come a consegnare l’invito di Mosca ai più alti rappresentanti del Consiglio presidenziale sia stato Lev Dengov, l’intermediario designato da Kadyrov con l’assenso del Cremlino alla guida della delegazione russa in Libia, investendolo del compito di allacciare rapporti sempre più stretti col Governo di accordo nazionale sostenuto dalle Nazioni Unite. Una scelta nata in virtù della comunanza religiosa e culturale tra ceceni e libici, e che “mira a soddisfare il forte interesse a stabilire rapporti sempre più stretti con Misurata e Tripoli”.
Negli interessi di Mosca, ben inteso, c’è anche quello di dare un contributo alla stabilizzazione del Paese, ma su questo aspetto la Russia insegue un altro progetto, “quello di creare una partnership forte con l’Italia nella gestione dei rapporti libici, sapendo quanto Roma sia ben voluta e quanto conosca il territorio”. Per far questo ha chiesto la collaborazione di un imprenditore di fiducia, Giovanni Calabrò, titolare di Calfin International, holding del comparto energetico e finanziario dai fatturati importanti. Persona con ottime credenziali coi russi grazie ai lavori svolti in tutte le regioni della ex Urss e Paesi limitrofi, e con un ottimo rapporto personale col presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Elemento, quest’ultimo, di importanza strategica vista l’influenza di Ankara su alcune componenti della società civile e politica del Paese.
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