Migranti, scattati al Brennero controlli dell’esercito austriaco. Sobotka: “Impossibile abolirli”

BOLZANO – L’Austria ha dato il via ai controlli sui migranti con l’ausilio dell’esercito. Le operazioni sono scattate sull’autostrada A13 (Brennerautobahn) alla barriera di Schoenberg situata a circa 25 chilometri dalla frontiera con l’Italia di passo Brennero. Sono state chiuse tre delle quattro corsie e sono state controllate un centinaio di autovetture, furgoni e autobus.

A gettare benzina sul fuoco è stato poi un intervento del ministro degli Interni austriaco Wolfgang Sobotka: la sospensione dei controlli di frontiera all’interno dell’area Schengen – ha detto – è ammissibile soltanto qualora vi sia un “adeguato” controllo delle frontiere esterne dell’Europa. Finché il controllo di queste frontiere non sarà attuato, ha aggiunto il ministro, non vi sarà modo di evitare “misure di carattere nazionale”. Queste parole sono state interpretate, almeno in Austria, come una risposta ad una fonte dell’Unione Europea che in giornata aveva auspicato una sospensione dei controlli sui migranti all’interno dell’area Schengen.

Otto funzionari di polizia e sedici soldati hanno effettuato controlli alla stazione ferroviaria di Matrei am Brenner anche sui treni merci provenienti dall’Italia. I convogli merci sono utilizzati dai profughi per raggiungere Austria e Germania con la speranza di non essere scoperti. Sul treno partito da Bolzano e diretto a Monaco di Baviera sono state trovate due donne e quattro uomini della Costa d’Avorio, Nigeria e Burkina Faso. Le sei persone viaggiavano all’interno di un serbatoio vuoto dove normalmente è contenuto gas liquefatto.

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Nel dicembre del 2016 due immigrati illegali che viaggiavano su un treno merci erano stati trovati senza vita a Woergl in Tirolo. Dall’inizio del 2017 le autorità austriache, nel sostenere “un forte aumento di immigrati clandestini”, affermano che “sono stati 465 i tentativi di ingresso illegale sul territorio a bordo dei pullman internazionali”. Secondo dati diffusi in questi giorni, però, i migranti entrati in Austria sono in netto calo: mentre nel 2015 erano stati 113mila, infatti, nel 2016 il loro numero si è in pratica dimezzato, con 64mila nuovi ingressi.

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Come sostengono le forze di polizia del Tirolo, l’operazione della scorsa notte è solo la prima di una serie di controlli mirati con l’ausilio dell’esercito. Entro la fine di agosto sono previste 36 operazioni che saliranno a 81 nel corso del mese di settembre. “Non ci interessano le questioni politiche che si rincorrono, noi siamo sollevati perché possiamo usare al meglio le nostre forze”, hanno detto i rappresentati della polizia del Tirolo. L’operazione “è la prima di queste dimensioni attuata congiuntamente da Polizia e Forze armate sull’autostrada”, ha aggiunto Manfred Dummer, funzionario della Polizia regionale del Tirolo.

In Austria in vista delle elezioni del 15 ottobre né i Popolari, partito nel quale milita Sobotka, né i socialdemocratici, che attualmente formano la coalizione di governo a Vienna, intendono cedere terreno su questo tema sensibile, considerato nel paese il cavallo di battaglia della destra populista del partito liberal-nazionale. A rafforzare le parole di Sobotka è stato un intervento sul tema, pubblicato in giornata dalla stampa austriaca, del ministro degli Esteri Sebastian Kurz, anche lui dei Popolari. Il problema dei migranti – ha detto in sostanza il giovane leader – non si risolve soltanto facendo ricorso alle politiche di integrazione e “l’Austria deve essere nella posizione di decidere chi può entrare nel Paese e chi no”.

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