Incendio al parco della Maiella, da dieci giorni in fiamme i monti dove visse Celestino V
SULMONA – Brucia il monte di Celestino V. I boschi, le alture dove il frate eremita visse prima di salire al soglio pontificio e dove tornò una volta fatto “il gran rifiuto” ardono da 10 giorni senza sosta all’interno del parco della Maiella dove negli ultimi giorni i fuochi si sono moltiplicati tra accuse di ritardi e inadempienze.
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“Il grande incendio che sta divorando la montagna sacra di Celestino V – si legge in una nota del Prc – è colpevolmente alimentato dai ritardi di enti e di istituzioni, dalla mancanza di un piano coordinato regionale di prevenzione e di gestione degli incendi, dalla inesistente pianificazione della emergenza incendi, dalla totale mancanza di protocolli di prevenzione incendi e dai torbidi e diffusi interessi che ruotano intorno alla ‘privatizzazionè delle emergenze”.
Alle loro accuse fanno eco le parole il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli: “Da molti giorni sta bruciando il Parco della Maiella, ci sono paesi dove, a causa della grande quantità di fumo prodotta dall’incendio, ci arrivano segnalazioni che la popolazione ha seri problemi di salute, soprattutto a livello respiratorio. Troviamo sconcertante il ritardo con cui si è cominciato ad intervenire per spegnere l’incendio. Ci è arrivata anche una segnalazione di un elicottero non più in grado di intervenire nelle operazioni di spegnimento per problemi legati alla manutenzione”
Qualcosa ora si sta muovendo in questa zona apparentemente dimenticata. Sono arrivate anche le forze armate per proteggere l’eremo e i boschi attorno.
Cinquanta alpini del 9 Reggimento dell’Aquila appartenenti al Battaglione Vicenza, stanno operando coordinati dal Comando di vertice Operativo Interforze (COI), al fianco della Protezione Civile per contrastare l’incendio sul Monte Morrone vicino Sulmona.
In particolare, una squadra del battaglione multifunzionale è stata trasportata da un elicottero dei Vigili del Fuoco per prevenire il propagarsi dell’incendio che minaccia l’eremo di Santa Croce e contemporaneamente altre due squadre di militari sono intervenute presso il comune di Prezza per evitare che le fiamme arrivassero al centro abitato.
Sull’altro versante, nel comune di Antrodoco, altri 15 militari sono intervenuti con 3 autobotti per emergenza acqua. Ma ancora non basta per sedare il fuoco che arde da dieci giorni riducendo in cenere una delle zone piu suggestive dell’Abruzzo.
Niente droni, la zona di Celestino è off limits. In questi giorni sono stati messi a disposizione droni – ha raccontato il presidente della Regione – però anche sabato mattina, quando abbiamo offerto la nostra collaborazione, il comando provinciale dei vigili del fuoco l’ha rifiutata, perché l’area del Morrone è interdetta al volo”. Scambi di accuse, mancanza di mezzi, progetti, programmi, piani, ritardi. E il monte continua ad ardere.
REP.IT