I giovani guardano allo studio e alla carriera, ma 3 su 4 vivono con i genitori

walter passerini
 

I ragazzi italiani sono sempre più interessati alla propria formazione e a un’esperienza all’estero, ma per ragioni economiche sono costretti a prolungare la loro permanenza in casa con i genitori. Lo rivela uno studio di Uniplaces e Università Cattolica del Sacro Cuore, che hanno intervistato oltre 4.700 studenti italiani, per capire come vivono la propria esperienza universitaria. Al di là degli stereotipi ricorrenti, che ne danno un’etichetta da bamboccioni, tra i punti chiave dei giovani emerge una forte determinazione: l’86% vive infatti gli studi come un momento fondamentale per prepararsi al mondo del lavoro. Cresce l’interesse per le esperienze di studio all’estero, considerate utili per carriera e crescita personale: piacciono al 24% degli intervistati. Non mancano però le difficoltà, soprattutto di ordine economico, che portano il 75% degli studenti a rimanere a casa dei genitori.

 

La vita universitaria viene spesso vista, da fuori, come un periodo in cui le preoccupazioni sono poche e il divertimento la fa da padrone. Parlando con le matricole, però, emerge una grande distanza di questa percezione dalla realtà: l’86% degli intervistati dichiara l’intenzione di lavorare sodo, mentre solo il 14% pensa più agli aspetti festaioli della propria avventura universitaria. L’aspetto relazionale non viene dimenticato, ma appare evidente la consapevolezza che gli studi universitari avranno grandi conseguenze sulla propria carriera futura. Alla richiesta di quali fossero le principali ragioni che li hanno spinti a scegliere di studiare all’università, studenti e neoiscritti hanno infatti indicato soprattutto il desiderio di acquisire una qualifica (45% dei rispondenti), l’importanza del titolo per la propria carriera (36%) e la possibilità di guadagnare di più in futuro (27%).

 

L’interesse per una forte esperienza all’estero si attesta al 24%, in crescita rispetto agli anni passati. Le ragioni per cui gli studenti universitari scelgono di fare un periodo all’estero sono diverse: tra le ragioni più citate l’ambizione a studiare presso università di fama internazionale e l’interesse a costruire un’ampia rete di contatti professionali. Infine, il report indaga anche la percezione che gli studenti hanno della propria situazione economica: circa il 29% dei giovani dichiara di trovarsi in condizioni di difficoltà serie o molto serie, un problema accentuato dall’aumentare dei costi legati all’istruzione e dalle conseguenze della crisi economica degli ultimi anni.

 

Uno degli aspetti più influenzati da queste difficoltà economiche è senza dubbio la scelta dell’alloggio: non a caso gli intervistati dichiarano che l’elemento più importante nella ricerca di una sistemazione adeguata è il prezzo. Seguono la qualità del wi-fi, la pulizia e la distanza dal campus universitario. Dalle interviste è emerso che il 75% degli studenti universitari italiani vive a casa dei propri genitori. La correlazione con l’enfasi posta sul costo degli alloggi è evidente; quella di vivere con i genitori è, per molti studenti con scarse possibilità economiche, una scelta obbligata. Questo porta parecchi giovani a scegliere l’università in base alla distanza dalla propria città di origine, a prescindere dalla qualità dell’offerta didattica. Un numero crescente di studenti è così costretto a spostarsi quotidianamente tra la casa di famiglia e l’università per poter frequentare i corsi.

 

Uniplaces, il brand leader nel settore degli affitti per studenti universitari, ha cercato di fare luce sull’argomento realizzando la prima edizione dello Student Experience Report 2017. Lo studio, realizzato in collaborazione con il Centre for High Education Internationalisation dell’Università Cattolica, ha coinvolto oltre 4.700 giovani italiani tra studenti universitari e neoiscritti.

LA STAMPA

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