Roma, disse: “Spaccategli le braccia”. Trasferito il poliziotto

Alla fine ha pagato il poliziotto. Dopo i fatti di piazza Indipendenza e via Curtatone a Roma, dove centinaia di rifugiati e occupanti sono stati sgomberati dalla polizia, l’unico a rimetterci è il funzionario scivolato su una frase.

È stato trasferito infatti l’agente che urlò: “Se tirano qualcosa, spaccategli un braccio”.

A nulla sono servite le giustificazioni dell’uomo, che si era scusato per le parole infelici registrate da un video, ma chiedendo di contestualizzare quel suo ordine in un momento di forte tensione. “Non dovevo neppure essere lì, ero libero da quel servizio, avevo terminato il mio turno, ma ho sentito dalla radio che i miei uomini in piazza Indipendenza erano in difficoltà e sono intervenuto”, spiegò il servitore finito nel tritacarne mediatico. ” Rispondevo a un agente che mi raccontava che lui e altri erano stati colpiti da sanpietrini. Mi ha chiesto: e se questi ci tirano addosso qualcosa? Allora gli ho risposto in quel modo, ma bisogna trovarsi nella mischia, in mezzo alla bolgia, esposti a rappresaglie imprevedibili. Bisogna viverli quei momenti per comprendere di cosa stiamo parlando!.

Spegazioni inutili. Il capo della polizia, Franco Gabrielli, infatti, aveva annunciato dopo pochi giorni che “la frase pronunciata in piazza è grave. Quindi avrà delle conseguenze. Abbiamo avviato le nostre procedure interne e non si faranno sconti”. Ed ecco calata la mannaia. Secondo quanto scrive il Tempo, infatti, il funzionario è stato traferito nella sede del Dac, la direzione centrale anticrimine, rimuovendolo dall’incarico che ricopriva al commissariato di Trevi Campo Marzio, dove era dirigente.

IL GIORNALE

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