Vaccini, Lorenzin e Fedeli: “Veneto responsabile di eventuali epidemie”
Ci riserviamo tutte le azioni di nostra competenza, il decreto del Veneto non è sostenibile. Se derogano di 2 anni, si assumono la responsabilità di eventuali epidemie”. Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dopo la moratoria sull’obbligo vaccinale. Sulla stessa linea il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli: “Senza certificato non si potrà frequentare. Il Veneto si assume responsabilità improprie di non applicare una legge”.
“L’epidemia di morbillo non è finita. Nel 2017 sono stati oltre 4.300 i casi, non c’è altro da aggiungere per spiegare la gravità della situazione”, dice la Lorenzin in un’intervista a Il Corriere della Sera. “Siamo molto tranquilli e sereni sulla correttezza di un provvedimento a difesa della tutela della salute, principio previsto dall’articolo 32 della Costituzione. Sono misure necessarie per difendere la collettività. Fino al 1999 l’obbligo è stato molto più stringente eppure la legge di allora non è mai stata messa in dubbio per decenni”, aggiunge.
“Senza vaccini – sottolinea poi il ministro della Salute – non si potrà entrare a scuola. È un divieto sacrosanto. In questa fascia scolastica, da 0 a 6 anni, convivono bambini di età diverse. Quelli sotto i 6 mesi rischierebbero di essere contagiati dai più grandi e di essere colpiti da infezioni gravi come il morbillo, che quest’anno nel 46% dei casi ha richiesto il ricovero in ospedale”.
“Niente deroghe”, ribadisce anche la Fedeli a Il Messaggero. “Sarà sufficiente – spiega – autocertificare la prenotazione presso una Asl dei vaccini mancanti. E questo aiuta, nella scuola da 0 a 6 anni, anche chi non ha avuto informazioni. Non solo. Obbligati a produrre certificati saranno solo le famiglie che le Asl troverà non in regola basandosi sugli elenchi degli iscritti trasmessi dai presidi”.
Commentando la moratoria del Veneto, il ministro della Salute afferma: “Stiamo valutando il contenuto dell’atto amministrativo che sembra essere stato assunto dalla Regione facendo leva sulla distinzione tra iscrizione e frequenza. E’ vero che la legge prevede che non si decade dall’iscrizione, ma non si può frequentare se non sei vaccinato o non hai portato l’autocertificazione che attesta la richiesta alla Asl. Il Veneto sembra voler allungare di un anno il periodo di decadenza e ciò è inammissibile”.