Le paure di Wall Street schiacciano le Borse Ue. A Milano giù le banche

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I malumori di Wall Street, in rosso con forti vendite su Goldman Sachs e United Technologies (segui qui le Borse americane), portano i listini europei a chiudere ai minimi di giornata tra il rischio di nuovi episodi che possano acuire la tensione Nord Corea-Usa, il balzo del petrolio, i timori per gli effetti dell’uragano Irma negli Stati Uniti e la cautela in vista della riunione del board della Bce di giovedì. Solo Francoforte ha saputo viaggiare in controtendenza (+0,18%) grazie alle ottime performance del settore auto nella prospettiva che il governo federale possa evitare misure di limitazione alla circolazione dei motori diesel. Piazza Affari ha invece ceduto lo 0,24% nel FTSE MIB poiché le vendite sul settore bancario (-2,28% Banco Bpm, -2,1% Ubi, -1,8% Unicredit) sono state compensate dai petroliferi (+3,2% Saipem, +3,3% Tenaris). Il barile di greggio infatti sta mettendo a segno un balzo vicino al 3% nel Wti a 48,7 dollari grazie al progressivo ritorno in attività delle raffinerie texane dopo Harvey che alimentano la domanda. Bene Yoox Net-A-Porter Group(+1,9%) dopo la conferma dei target al 2020 che prevedono un range di ricavi tra i 3,7 e i 4,1 miliardi di euro e un margine operativo lordo superiore all’11% del fatturato.

A livello macroeconomico, è emerso che l’indice Pmi ai servizi del mese di agosto della zona euro è sceso a 54,7 punti, dai precedenti 55,4 di luglio. In più, sempre nella zona euro, a luglio il volume delle vendite al dettaglio è calato dello 0,3% rispetto a giugno. Rispetto a luglio 2016 è invece aumentato del 2,6%, secondo le rilevazioni di Eurostat. Negli Stati Uniti gli ordini all’industria sono calati a luglio dopo il balzo del mese precedente. Secondo quanto reso noto dal Dipartimento del Commercio, il dato e’ sceso del 3,3% contro stime per un -3,2%. A giugno il dato era aumentato del 3,2% (rivisto al rialzo dal +3% della prima stima). Escludendo i trasporti il dato e’ salito dello 0,5%, mentre escludendo il settore difesa l’indice e’ calato del 3,7%.

Banche invertono rotta, giù anche Banco Bpm

Piazza Affari ha risentito della virata al ribasso dei titoli delle banche. Hanno chiuso in chiara flessione anche le Banco Bpm, gettonate in prima battuta questa mattina in vista di novità sull’alleanza con un partner assicurativo. Secondo indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore la scadenza per la scelta del nuovo partner di assicurazione, dopo la rottura con Unipol e Aviva, i cui contratti scadranno a fine anno, potrebbe slittare a fine mese, dall’iniziale deadline fissata intorno metà settembre. Il quotidiano riferisce che negli ultimi giorni sul tavolo delle trattative è stata posta la possibilità che il socio assicurativo possa diventare un azionista stabile della banca, anche se l`ingresso nel capitale non sarebbe visto come una condizione indispensabile. In pole position sarebbero la francese Covea e Cattolica Assicurazione, anche avrebbero allo studio il dossier anche Allianz e Generali. La decisione finale verrà presa entro fine anno e – come rimarca Il Sole 24 Ore – il principio guida seguito dall’ad, Giuseppe Castagna, rimane la massimizzazione del ritorno, la cui base di partenza dovrebbe essere stata fissata a 700 milioni di euro.

Telecom ancora debole, -1% nell’ultimo mese

Nuova contrazione per Telecom Italia nell’attesa di novità sulla governance del gruppo, chiamato a scegliere la figura dell’amministratore delegato che dovrà sostituire Flavio Cattaneo, uscito nelle scorse settimane. I nomi in circolazione sono numerosi, ma l’ipotesi più accreditata rimane quella della nomina di Giuseppe Recchi, attuale vicepresidente del gruppo. La compagnia di tlc paga dazio anche alle incertezze sulle future mosse del Governo, che di recente ha aperto un dossier sul golden power, cioè il possibile utilizzo dei poteri speciali legati alla salvaguardia di attività ritenute strategiche per l’interesse nazionale come appunto le reti di telecomunicazione. In un mese le Telecom hanno perso in Borsa l’11% circa. Rimane inoltre il capitolo della concorrenza nella cablatura del Paese, con Enel Open Fiber che procede a pieno ritmo nei lavori per portare la fibra alle famiglie italiane. Stando alle dichiarazioni del suo amministratore delegato, Tommaso Pompei, Open Fiber potrebbe puntare alla quotazione in Borsa a partire dal 20019.

Bene Yoox Net-a-Porter che conferma i target al 2020
Tra i titoli protagonisti della seduta c’è stato Yoox Net-a-Porter che ha ribadito i target del piano industriale al 2020 presentato l’anno scorso, nei documenti pubblicati oggi sul suo sito e relativi a una presentazione dell’azienda. In particolare il fatturato 2020 del gruppo e’ previsto nel range tra 3,7 e 4,1 miliardi di euro. Il margine operativo lordo rettificato (‘ebitda margin adjusted) dovrebbe migliorare all’11,3%. Il Nord America, nel 2020, rimarrà il primo mercato per il gruppo. Nel corso della presentazione sono stati ricordati i conti del primo semestre con i ricavi saliti su base organica del 19,5%.

Tra le piccole riflettori su Carige e Fincantieri

Fuori dal paniere principale, sono state positive le Bca Carige nell’attesa dei dettagli sull’aumento di capitale che dovrà essere approvato dall’assemblea del 28 settembre. Il primo socio, la famiglia Malacalza, ha intanto chiesto di blindare l’operazione agli attuali azionisti. E’ poi proseguita la marcia al rialzo di Fincantieri , sulla speranza che sia presto trovato un accordo tra Italia e Francia su Stx. Forti realizzi su Caltagirone Editore dopo il +25% degli ultimi due giorni: venerdì si chiuderà l’offerta pubblica lanciata dal gruppo Caltagirone per ritirare il titolo dalle negoziazioni, ma è molto difficile che ciò possa avvenire senza un rialzo del prezzo d’offerta attualmente a 1 euro per azione.

Euro sopra 1,19 sul dollaro, rendimento del Btp decennale al 2,06%

Sul fronte dei cambi, mentre sale l’attesa per il consiglio direttivo della Bce, l’euro è rimasto sopra la soglia degli 1,19 sul biglietto verde (segui qui i principali cambi). In vivace rialzo il petrolio(segui qui Brent e Wti): secondo gli operatori, in attesa delle indicazioni sulle scorte Usa che arriveranno tra oggi e domani, la ripresa di attività delle raffinerie bloccate la scorsa settimana dal passaggio della tempesta Harvey e il rialzo dei prezzi su alcune scadenze da parte dell’Arabia Saudita (forse in funzione della quotazione in Borsa di Aramco) stanno sostenendo le quotazioni. Sul mercato dei governativi, lo spread italiano fa marcia indietro a 171 punti. Proseguono gli acquisti sui titoli di Stato scambiati sul secondario telematico Mts. I decennali italiani hanno terminato la seduta mostrando un rendimento del 2,06% dal 2,11% di ieri.

(Il Sole 24 Ore radiocor Plus)

 

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