Firenze, indagati i due carabinieri denunciati per stupro dalle due studentesse americane
Sono indagati per violenza sessuale i due carabinieri denunciati da due studentesse americane a Firenze per un presunto stupro subito dalle giovani nella notte tra il 6 e il 7 settembre. Le ragazze ieri mattina avevano sporto denuncia in Questura e raccontato di essere state violentate da due militari in divisa dopo essere state accompagnate a casa con l’auto di servizio. I militari sono stati identificati e indagati. Da parte della procura non giunge nessun tipo di commento. Dalle analisi è emerso che le due ragazze hanno avuto recenti rapporti sessuali. E’, tuttavia, da accertare se i rapporti sessuali siano o meno da ricondurre alla presunta violenza di cui affermano di essere state vittime. Nel corso delle indagini sono state repertate tracce biologiche sugli indumenti delle ragazze per confronti.
Le presunte violenze sessuali sarebbero state commesse una nell’androne del palazzo in cui si trova l’appartamento delle due studentesse e l’altra nell’ascensore dello stesso immobile. Questa la ricostruzione che sarebbe emersa dal racconto: giunte a bordo dell’auto di servizio dell’Arma davanti alla loro abitazione, parcheggiata la vettura, uno dei carabinieri avrebbe abusato di una di esse subito dopo l’ingresso dal portone e l’altro della seconda nella cabina dell’ascensore.
Le studentesse sono state sentite fino a notte, per chiarire alcuni punti e colmare alcune lacune presenti nel primo resoconto che avevano fornito a poche ore dal fatto. Le due studentesse, a Firenze da qualche mese per seguire i corsi in una Accademia per stranieri, hanno confermato la loro versione. Ascoltate separatamente, hanno confermato le loro accuse e fornito una versione non contraddittoria, al momento al vaglio degli investigatori, concorde con quella data in prima istanza. Ci sarebbero testimoni che hanno
visto le due ragazze salire sull’auto di servizio dei carabinieri, davanti alla discoteca, e il percorso fino davanti l’abitazione delle due giovani statunitensi, nel centro di Firenze, sarebbe confermato anche dalle immagini di alcune telecamere di sorveglianza. I due militari non sarebbero ancora stati ascoltati dalla procura, né al momento, raggiunti da informazione di garanzia. Il console generale Usa a Firenze, Benjamin Wohlauer, si è recato questa mattina presso il comando provinciale dei carabinieri di Firenze, su invito degli stessi militari.
Dal comando provinciale di Firenze si fa sapere che il console è stato rassicurato sulla massima “trasparenza, rigore e sforzo dell’Arma per arrivare alla verità”. Durante l’incontro è stata inoltre sottolineata da parte dei carabinieri la volontà “di rassicurare tutti i cittadini stranieri che l’Arma è a fianco alla gente da sempre e continuerà ad esserlo. “Questo episodio – è stato precisato -, non deve minare l’impegno di donne e uomini che ogni giorno mettono a repentaglio la loro vita per i cittadini”. Nel corso della mattinata il console Usa ha avuto anche un incontro col questore Alberto Intini.
“Due carabinieri hanno abusato di noi”, era stata la denuncia fatta ieri mattina. Le studentesse, tutte e due di 21 anni, mercoledì sera si trovavano al Flo’, un locale sul viale Michelangelo. Sono uscite alle 4. Stavano cercando invano un taxi quando due carabinieri in divisa, che con la macchina di servizio erano stati inviati al Flo’ con altre due pattuglie per sedare una baruffa, hanno rivolto loro la parola, hanno scambiato qualche battuta e, vedendo che una non si reggeva bene in piedi, si sono offerti di accompagnarle a casa. Per quanto è dato sapere, alcune telecamere piazzate nelle vie e nelle piazze del centro hanno ripreso l’auto di servizio con quattro persone a bordo: i due carabinieri e due donne.
Secondo il racconto delle due ragazze, quando sono arrivati a destinazione, in una via del centro storico, i carabinieri hanno parcheggiato l’auto per accompagnarle in casa. Sembra che abbiano avvisato la centrale che si fermavano per un controllo.
Poco più tardi, però, è arrivata una telefonata al 113 della questura. Le due studentesse, che apparivano sconvolte e piangenti, hanno denunciato di essere state violentate. Un’ambulanza del 118, scortata da una volante della polizia, le ha portate al pronto soccorso di Santa Maria Nuova, da cui sono state indirizzate a Torregalli, dove c’è un reparto di ginecologia e dove è stato attivato il codice rosa, il percorso predisposto nei casi di violenze su soggetti deboli, ed è intervenuta anche una psicologa. Poi le ragazze sono state portate di nuovo a Santa Maria Nuova. Una di loro era ancora sotto l’effetto dell’alcol, l’altra è apparsa più padrona di sé ma sono sembrate entrambe molto provate psicologicamente. La visita non ha rilevato segni esterni di violenze. Una delle ragazze aveva un piccolo arrossamento sul collo. Gli abiti sono stati sequestrati per le analisi.
Le ipotesi iniziali delineavano tre possibili scenari. C’era la remota possibilità, invero svanita quasi subito, che la denuncia fosse inventata di sana pianta. Altra ipotesi: un doppio rapporto consenziente fra le ragazze e i carabinieri in divisa, denunciato poi come un abuso. Terza e più grave ipotesi: una violenza vera e propria. A deporre per il secondo scenario potrebbe esserci il fatto che le due studentesse, a quanto pare, sono entrambe assicurate contro lo stupro. Mentre a rendere plausibile il terzo e più grave scenario è il fatto che tutte e due, una più dell’altra, erano sotto effetto dell’alcol, e quindi in stato di minorata difesa. In ambedue i casi, la posizione dei carabinieri non appare facilmente difendibile. Anche se i rapporti fossero stati consenzienti, i due militari, che erano in servizio, avrebbero commesso un grave illecito disciplinare.
REP.IT