Renzi a Circo Massimo: “Il problema dell’Italia non è il Pd ma Salvini e Grillo”
di MONICA RUBINO
ROMA – “Credo che il problema di questo Paese per il futuro non sia il Pd ma Salvini e Grillo”. Matteo Renzi risponde così a una domanda sulle divisioni del centrosinsitra in vista delle prossime elezioni politiche. Ospite della prima puntata di Circo Massimo, il programma di Radio Capital condotto da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, il segretario dem interviene su vari temi di stretta attualità: dall’emergenza ambientale ai fatti di Firenze che hanno coinvolto due carabinieri, dai migrandi alle elezioni in Sicilia, fino alla manovra economica d’autunno.
Le regionali in Sicilia. Ma al centro resta la politica, a cominciare dal primo appuntamento elettorale in programma e cioè le elezioni regionali siciliane. Renzi, come già fatto nei giorni scorsi, ribadisce che non si tratterà di “uno stress test in vista delle politiche”. E aggiunge: “Le elezioni in Sicilia sono importantissime perché decideranno il futuro dei prossimi cinque anni in una regione che ha grandi potenzialità di crescita. Ma non si possono considerare come una sorta di giro di prova prima delle elezioni nazionali”. Quanto all’alleanza con i centristi di Angelino Alfano, l’ex premier ricorda, in polemica con il leader di Mdp che sull’isola ha deciso di non sostenere il candidato Pd Fabrizio Micari: “Nel 2012 anche Bersani fece in Sicilia una coalizione con l’Udc e con Rosario Crocetta, escludendo la sinistra di Nichi Vendola. Che però poi l’anno dopo rientrò in “Italia bene comune” alle politiche”. Infine, commentando le affermazioni di Massimo D’Alema per il quale “è idiota chi pensa che le elezioni in Sicilia siano solo in test locale”, il segretario dem conclude: “A D’Alema non rispondo, sono nella
fase zen, in una fase straordinaria e non rispondo agli insulti che qualificano chi li fa”.
Il rapporto con i centristi. Sulla possibilità di un’alleanza con Alfano anche alle elezioni nazionali, Renzi chiarisce: “C’è la legge con la coalizione o no? Il problema delle alleanze affascina gli addetti ai lavori, ma per me è incomprensibile. Il Pd è il primo partito. Io spero che si vada in una direzione in cui sia chiaro cosa votano i cittadini, se poi ci sarà da fare le alleanze è un tema che si porranno tutti, ma dopo il voto”. E sulle divisioni del centrosinistra afferma: “Noi non vogliamo litigare con nessuno e a chi ci attacca da sinistra diciamo: ‘Siete davvero convinti che il problema di questo Paese sia il Pd? O magari sono Salvini e Grillo?’. Le divisioni a sinistra hanno sempre fatto vincere destra”.
L’ambiente. Nel corso del programma radiofonico, la cronaca irrompe con forza, a partire dalle vittime di Livorno per il nubifragio: “Inutile usare la retorica, si tratta di una vera e propria strage – afferma Renzi – C’è un dato di fatto, che i fenomeni naturali creano danni e morti ovunque. Poi in Italia c’è la reazione scomposta di chi prima ancora di seppellire i morti già la butta in politica: io penso che almeno nelle prime ore ci si dovrebbe preoccupare di mettere una pezza a quanto è successo. C’è il tema dell’emergenza ambientale: noi abbiamo firmato l’accordo di Parigi a fianco di Barack Obama. Purtroppo Donald Trump ha cancellato tutto”. E in merito alla sollecitazione di Walter Veltroni su Repubblica, il segretario dem risponde: “Non penso che il Pd si sia dimenticato dell’ambiente, ma certamente si può e si deve fare di più”.
Lo stupro di Firenze. Sul caso delle violenze su due ragazze americane da parte di due carabinieri nel capoluogo toscano, Renzi ha parole dure: “Quello che è accaduto è raccapricciante, di una gravità inaudita. Vale il garantismo per tutti, ma se davvero qualcuno ha approfittato della divisa come è possibile che sia accaduto, è un fatto ingiustificabile e da condannare con forza. Quelle due persone hanno infangato l’Arma dei carabinieri”.
L’emergenza migranti. Renzi si congratula con il ministro dell’Interno Marco Minniti e con il premier Paolo Gentiloni per essere riusciti a contenere gli sbarchi. Ma a quale prezzo? “Il tema del rispetto dei diritti umani è un cruciale e tutta l’Europa deve farsene carico. Vale per i campi del Mediterraneo come per quelli in Turchia, o in Libano. Io sto dalla parte del governo e sono d’accordo con quanto ha detto il ministro Minniti”.
“L’Italia ha sempre cercato di aiutarli davvero in casa loro – continua il segretario Pd – Sto scimmiottando Salvini? No, le camicie verdi della Lega hanno azzerato il soldi di cooperazione e in Tanzania ci hanno portato i diamanti. A me non interessa perdere un punto nei sondaggi. Io li salvo tutti ma non possiamo accoglierli tutti in Italia”.
La manovra economica. Sull’appuntamento economico più importante del prossimo autunno, ossia la legge di Bilancio, Renzi risponde sinteticamente assicurando il sostengo del partito all’esecutivo: “La legge di Bilancio la decide il governo e il partito la sostiene con convinzione. I margini di questa manovra non sono ampi. L’unico modo per abbassare le tasse in modo significativo è combattere in Europa per ottenere più flessibilità”.
Le intercettazioni e il caso Consip. L’ex premier, chiamato a dire la sua sul decreto delegato sulle
Intercettazioni che prevede solo riassunti e non la trascrizione integrale dei dialoghi, ribadisce la sua richiesta di trasparenza sul caso Consip: “Io spero che su quella vicenda giudiziaria venga pubblicato tutto. Vediamo cosa viene fuori nei prossimi mesi e vediamo chi ha fatto pressioni dicendo ‘Abbiamo in mano Renzi’. Io non intendo bloccare l’inchiesta, non chiedo di oscurarla ma voglio la massima trasparenza”.
Rai e caso Gabanelli. A proposito della polemica dopo l’autosospensione dalla Rai di Milena Gabanelli, il segretario dem sottolinea: “Non ho messo bocca su un solo nome dei giornalisti Rai, decide il cda. Invito chiunque a dire se io ho mai fatto una telefonata su una scelta di un conduttore o di un dirigente piuttosto che di un altro. Rivendico l’assoluta trasparenza”. E alla domanda di Giannini se manterrà questo atteggiamento anche in merito alla nomina del nuovo governatore di Bankitalia, Renzi risponde: “Spero, penso e credo che il governo
e le forze parlamentari facciano una scelta all’altezza dei compiti della Banca d’Italia”.
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