Europa contrastata, a Milano focus su Fca. Petrolio torna sopra 50 dollari

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Chiusura contrastata per le Borse europee (segui qui i principali indici), penalizzate dall’andamento incerto di Wall Street, dopo la tripletta di record segnata dagli indici americani la vigilia. Indici che comunque si apprestano ad archiviare la settimana migliore da cinque mesi. Negli Usa l’inflazione di agosto è risultata più elevata delle attese, pari all’1,9% su base annua e allo 0,4% su base mensile. Il rialzo, tuttavia, essendo stato causato più che altro dal progresso del prezzo della benzina e dagli effetti dell’uragano Harvey, non è detto che influenzerà le decisioni della Federal Reserve in materia di tassi. Tassi che probabilmente saranno rivisti al rialzo entro fine anno dall’istituto centrale che, secondo gli esperti, potrebbe fornire qualche indicazione la prossima settimana, il 20 settembre, in occasione della riunione del Fomc. Gli investitori hanno inoltre osservato i dati cinesi, più deboli delle attese, con la produzione industriale che, secondo le cifre governative, è cresciuta del 6% in agosto al di sotto delle stime di consenso, e con le vendite al dettaglio che hanno registrato, sempre in agosto, un progresso del 10,1%. In Europa oggi la Banca centrale d’Inghilterra ha deciso di lasciare invariato il costo del denaro, avvertendo pero’ che potrebbe ritoccarlo al rialzo nei mesi venturi. Milano ha terminato le contrattazioni in progresso dello 0,22%.

Fca su nuovi massimi storici

A Piazza Affari sono state premiate le Fiat Chrysler Automobilest (+2,4%), dopo gli ottimi dati sulle immatricolazioni europee, che hanno spinto al 5,8% la quota di mercato del gruppo lo scorso agosto. In particolare il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha vantato un progresso delle immatricolazioni del 9,8% lo scorso agosto, contro il rialzo del mercato del 5,5%. In più le azioni di Fca, che hanno chiuso su nuovi massimi storici, sono state spinte al rialzo anche dalle ipotesi, riferite da indiscrezioni di stampa, che sia imminente la quotazione di Magneti Marelli. Operazione che potrebbe essere realizzata a inizio 2018, con una valutazione dell’azienda attorno a 5 miliardi di euro, livello ben superiore al consensus di mercato attorno a 3,5 miliardi. Tra l’altro l’ipo potrebbe essere di preludio a allo sbarco in Borsa anche di Maserati.

Banche deboli, sotto la lente Mediaset e Telecom

Se le banche hanno registrato un andamento in calo, sono andati bene i petroliferi, sulla spinta del rialzo del greggio. E’ stata una seduta nervosa per Mediaset (-0,4%), che alla fine ha chiuso ancora sotto i 3 euro, soglia già violata al ribasso ieri e che risale a dicembre, prima della scalata di Vivendi. Intanto è emerso che il gruppo francese ha presentato un piano all`Agcom in cui si dichiara disponibile a congelare la partecipazione eccedente il 10% in Mediaset, ossia oltre il 19% delle azioni, che dovrebbero passare a un trust.

L’Autorità ha comunicato che vigilerà sul fatto che Vivendi elimini la posizione vietata entro il 28 aprile 2018. La sterilizzazione dei voti terminerà se la delibera cessa di aver effetto (a febbraio ci sarà la decisione del Tar) oppure se viene meno uno dei presupposti su cui la delibera si basa (presenza di Vivendi sia in Tim che in Mediaset). Sempre relativamente al gruppo transalpino, la Consob ha stabilito che Vivendi detiene il controllo di fatto di Telecom Italia (-0,9%). Così, secondo il Sole 24 Ore, la conseguenza sarà che Agcom non potrà approvare alcun accordo Tim-Vivendi-Mediaset per un`offerta concordata sui diritti della Serie A fino a quando Vivendi avrà partecipazioni in entrambi i gruppi

Giù il lusso, sulla scia di Hermes

Sono andate male le azioni del lusso con Moncler in ribasso dell’1% e Salvatore Ferragamo dell’1,%, mentre il mercato inizia a scontare un eventuale rallentamento delle vendite a causa dell’euro più forte. Del resto i vertici di Hermes, in occasione della presentazione dei conti del primo semestre, hanno tuttavia messo le mani avanti, puntando l’indice sul rafforzamento della moneta unica che potrebbe impattare negativamente sul margine lordo del 2018. Così a Parigi sono andati male i titoli della maison, lasciando sul parterre oltre il 2%, nonostante nei primi sei mesi del 2017 la società abbia registrato un utile netto 605 milioni, in aumento dell’11%, su ricavi saliti anch’essi dell’11% a 2,7 miliardi.

Banca Carige perde quota dopo presentazione piano

Fuori dal paniere principale, Bca Carige ha perso l’1,8% nel giorno della presentazione del piano industriale al 2020 che prevede un rafforzamento patrimoniale da un miliardo di euro, tra aumento di capitale da 560 milioni e cessione di asset. L’istituto, inoltre, lancerà una severa cura dimagrante, con tagli al personale e alle sedi,. L’ad, Paolo Fiorentino, ha commentato che il piano sarà «difficile da realizzare».

Bene Bion e Landi Renzo
Tra i titoli minori, hanno accusato un brusco scivolone le Alfio Bardolla(-11%) dopo il rally delle ultime sedute. Sono state gettonate le Bio On(+7,3%), dopo la notizia che la società sta costruendo un nuovo stabilimento. Acquisti anche su Landi Renzo (+12%) dopo la presentazione del piano al 2022. Nel piano è previsto il ritorno all’utile per l’azienda emiliana già a partire dal 2018, oltre che il ritorno alla generazione di cassa e una significativa riduzione dell’indebitamento.

Euro sotto la soglia di 1,19$, petrolio in rialzo sopra 50$

Sul fronte dei cambi, l’euro rimane sotto la soglia di 1,19 sul biglietto verde (segui qui i principali cross). Si è di nuovo rafforzata la sterlina, sulla prospettiva di un imminente rialzo dei tassi da parte della Boe.

Nel pomeriggio ha ingranato la marcia il petrolio, con il wti tornato sopra la soglia dei 50 dollari al barile (segui qui Brent e Wti). infine lo spread italiano è rimasto stabile in area 171 punti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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