Europa guarda la Fed, a Milano (+0,61%) Tim alla riscossa
Chiusura in rialzo per le Borse europee (vedi qui i principali indici), mentre sale l’attesa per la due giorni di riunione del Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve. Anche se eventuali annunci arriveranno mercoledì sera, gli analisti danno per scontato che l’istituto centrale Usa opterà per lo status quo sui tassi di interesse. D’altra parte gli esperti seguiranno con attenzione le parole della numero uno, Janet Yellen, che potrebbe fornire importanti indicazioni sulle mosse di politica monetaria per i mesi a venire.
Wall Street, intanto, ha ancora una volta aggiornato nuovi record. Milano ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,61%. Il FTSE MIB si è portato su livelli che non vedeva da inizio dicembre 2015. Lo spread è diminuito in area 167 punti.
Telecom la migliore del Ftse MIb
A Piazza Affari, sin dalle prime battute, si sono messe in evidenza le azioni di Telecom Italia(+4,7%), dopo le nuove indiscrezioni, rilanciate dal Sole 24 Ore, sul possibile scorporo della rete. Il progetto – smentito dalla società telefonica – sarebbe quello della scissione di Tim Rete e Tim Servizi e dell’ingresso dello Stato, attraverso Cdp, nella rete, rilevando la quota del 23,9% in mano a Vivendi. In tal modo verrebbe messa nelle mani dello stato anche la stessa Sparkle, la società di cavi che vanta collegamenti a livello internazionale. sotto la lente di Palazzo Chigi per l’eventuale esercizio dei poteri di golden power.
Tim Servizi, invece, a quel punto, potrebbe studiare aggregazioni con Mediaset. Il vero scoglio per la realizzazione del progetto, smentito dal gruppo di tlc, sarebbe la valutazione della rete e l’attribuzione alla società del debito che fa capo all’intero gruppo. «L’ipotesi di spin-off della rete sarebbe probabilmente tra i desiderata del Governo e potrebbe aiutare almeno nel breve a far emergere valore in Tim», hanno commentato gli analisti di Equita. Il motivo? «Ai prezzi attuali la Tim Servizi vale poco più di 3 volte il mol 2017 sulla base delle indicazioni del valore di Tim rete di 18 miliardi, anche se tutto ciò non sembra rientrare tra le strategie del management di Tim – aggiunge Equita – Sarà da verificare se il Governo italiano intenda forzare questa posizione attraverso l`esercizio del golden power».
Ancora bene la galassia Agnelli
Ancora una volta sono state gettonate le Fiat Chrysler Automobilest (+1,59%) e le Ferrari (+2,46%). Hanno fatto bene anche le Cnh Industrial(+1,39%) e le Exor (+1,3%). Hanno fatto bene anche le banche, con Banca Pop Er e Unicredit in prima fila.
Eni giù per la cedola, bene Saipem
Eni ha lasciato sul parterre il 2,53%, risentendo dello stacco dell’acconto sul dividendo, paro a 0,4 euro. Saipem ha guadagnato l’1,5%, spinta dalle indiscrezioni su una possibile maxi commessa in Russia. Venerdì scorso l’agenzia Interfax ha riferito che il colosso Rosneft ha incaricato il gruppo italiano di realizzare uno studio di fattibilità tecnica e commerciale per un impianto petrolchimico nell’estremo oriente della Russia. L’impianto, denominato Eastern Petrochemical Company, sarebbe il più grande in quella zona. Non sono stati forniti dettagli dal punto di vista finanziario o riguardo le dimensioni del progetto, ma in ogni caso si tratterebbe di una buona notizia per il gruppo guidato da Stefano Cao, che rafforzerebbe così il proprio portafoglio ordini.
Contrastato il settore della moda
il settore della moda, con Moncler che ha perso lo 0,48%. Salvatore Ferragamo, debole in mattinata, si è riscattata sul finale, salendo dell’1,1%, dopo aver lasciato sul parterre oltre il 5% la scorsa settimana. I titoli del comparto moda risentono dei timori che l’euro forte possa rosicchiare i margini, come indicato nei giorni scorsi anche dai manager a capo di Hermes.
Tra le piccole, precipita Esprinet, vola Isagro
Fuori dal paniere principale sono andate male leEsprinet, accusando un colpo del 15,5%, sulla scia dei conti del primo semestre inferiori alle attese. In effetti anche se i i ricavi sono saliti del 15% a 1,437 miliardi di euro, l’utile netto è diminuito del 40% a 6,3 milioni. I vertici dell’azienda hanno tagliato le indicazioni di redditività per fine anno, quando l’utile operativo si attesterà tra i 34 e i 36 milioni.Isagro ha messo a segno una volata del 17%.
Euro stabile, petrolio poco sotto 50 dollari
Sul mercato valutario, l’euro/dollaro è abbastanza stabile in area a 1,1959. L’euro-yen passa di mano a 133,3 (segui qui i principali cross). Il petrolio, dopo aver agganciato la soglia dei 50 dollari, ha battuto in ritirata (segui qui Brent e Wti).
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)