Gentiloni a New York: “Le sfide non si risolvono con muri, è un’illusione”
“Le sfide internazionali non si risolvono con i muri. L’illusione di rispondere alle tensioni che abbiamo davanti difendendo ciascuno il proprio interesse nazionale, contrapponendo paesi a paesi è una illusione. Non si risponde a queste sfide con i muri, si risponde con un lavoro comune”. Il premier Paolo Gentiloni parla in una conferenza stampa al Rose Garden dell’Onu prima del suo intervento all’assemblea generale delle Nazioni Unite. “Oggi è un’occasione per misurare il metodo del lavoro multilaterale”, ha aggiunto.
Tra i punti che saranno esaminati alle Nazioni Unite, dice Gentiloni, “ci dedicheremo alla questione Libia, c’è un vertice tra i principali leader e vedrò tra qualche minuto Serraj per preparare la riunione”. L’obiettivo è “proporre, chiedere, sollecitare alle Nazioni unite di tornare in forze in Libia. Ne abbiamo bisogno per il processo di pace, per stabilizzare il Paese e per la questione migratoria perché le condizioni dei rifugiati in Libia hanno bisogno di essere sorvegliate e migliorate sul fronte dei diritti umani. E nessuno meglio dell’Onu ci può aiutare”. Gentiloni inoltre ha sottolineato come le strutture libiche di raccolta dei migranti “sono in alcuni casi vergognose e scandalose” per “migliorarle” serve una iniziativa “multilaterale” quindi non solo europea.
In mattinata, nel suo discorso al Dipartimento di italianistica della New York University, Gentiloni aveva anche commentato il discorso bellicoso fatto da Donald Trump poche ore prima all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: “Trump continua a mettere l’accento sulle necessità del proprio paese. Capisco la necessità di portare avanti la propria agenda e le critiche all’Onu. Però l’atteggiamento di Trump è stato meno aggressivo nei confronti delle Nazioni Unite di quanto ci si attendesse. Guterres sembrava molto felice. E resto comunque convinto che le crisi si risolvono solo con un approccio multilaterale. Per risolvere tensioni come quella nordcoreana serve l’impegno di più giocatori in campo. Il mondo ha bisogno delle Nazioni Unite”.
Inoltre, rispondendo alle domande sul tema della Brexit, il premier annuncia che “domani avrò il negoziatore Ue Barnier a palazzo Chigi e faremo il punto anche con lui. Sul piano del metodo, se sono vere le indiscrezioni pubblicate oggi sui giornali, sul fatto che la Gran Bretagna accetti il principio di un dossier finanziario per l’uscita dall’Ue, di per sè sarebbe un passo avanti perchè fino ad ora c’era stata una certa difficoltà ad accettare il principio stesso”, ha aggiunto in merito alle indiscrezioni sul fatto che la Gran Bretagna potrebbe offrire 20 miliardi per coprire il buco di bilancio lasciato dall’uscita dall’Ue fino al 2020. “Poichè incontrerò Theresa May tra poco, sentirò dalla sua viva voce se le indiscrezioni sono vere. Ho comunque piacere che abbia scelto Firenze per fare un discorso sul futuro dell’Europa”.
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