E l’ultimo spenga la luce
Dunque il G7 di Torino non sarà a Torino. Se lo avessero saputo quelli che hanno assegnato il G7 a Torino probabilmente lo avrebbero assegnato a Oslo o a Saragozza, di modo che oggi non avremmo il G7 di Torino che non sarà a Torino, ma avremmo il G7 di Oslo o di Saragozza che sarebbe proprio a Oslo o Saragozza. Il G7 di Torino sarà a Venaria perché il sindaco Chiara Appendino teme che i contestatori le distruggano la città. Abolita anche la cena di gala al Valentino e la visita al Politecnico, e i grandi della terra riuniti a discutere di sviluppo resteranno per cinque giorni sigillati nella reggia.
Si sta lavorando per convincere il sindaco a rivedere qualcosa, ma la filosofia politica, diciamo così, è la medesima che ha persuaso Virginia Raggi a rinunciare alle Olimpiadi a Roma per evitare ruberie e sprechi. Curioso: avevamo capito che le ruberie e gli sprechi sarebbero stati evitati grazie ai semplici al potere, col loro rigore legalitario e la loro sana economia di stampo domestico. Così come avevamo capito che le manifestazioni di violenza sarebbero state sopite cancellando antiche politiche castali. E invece no: i giovani volenterosi cinque stelle non affrontano i problemi, visto che non è poi così facile risolverli, ma li rifuggono. È come non prendere la macchina perché ci sono gli incidenti stradali: il rimedio ai mali del mondo è chiudere il mondo di fuori. E se questo è l’unico sistema, tanto vale smettere di fare figli, col rischio che venga su un black bloc o, peggio, un berlusconiano.
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