Corea del Nord non intimorisce. Milano su massimi con super Fca
–di Eleonora Micheli
Chiusura contrastata per le Borse europee (segui qui i principali indici), nonostante le nuove minacce provenienti dalla Corea del Nord. Il Governo di Pyongyang ha annunciato che potrebbe far esplodere una bomba H nel Pacifico.
In più in Asia S&P, dopo avere declassato la Cina, ha deciso di tagliare anche il giudizio anche su Hong Kong. I listini, dopo un’iniziale sbandata, hanno rialzato la testa, complici le buone indicazioni dal fronte macro: gli indici Pmi hanno testimoniato un’accelerazione sia dell’attività dei servizi, sia dell’attività manifatturiera, con l’indice Pmi composito che a settembre si è portato a 58,2 punti, dai 56,7 di agosto. A Milano il FTSE MIB ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,17%.
Sono rimaste al palo Francoforte e Madrid, mentre Londra è stata la migliore con un rialzo dello 0,6%, beneficiando della debolezza della sterlina (1,35 il cambio sterlina-dollaro), che ha perso quota dopo le parole pronunciate dal primo ministro, Theresa May a Firenze. La premier ha auspicato un’uscita soft della Gran Bretagna dall’Unione europea, con un periodo di transizione di due anni. La May si è anche impegnata ad onorare gli impegni finanziari sottoscritti dalla Gran Bretagna.
Fca ancora protagonista del mercato
A Piazza Affari ancora una volta si sono infiammate le Fiat Chrysler Automobiles (+3,9%), che hanno aggiornato nuovi massimi storici, sopra i 15 euro per azione, spinte ancora una volta da voci e ipotesi speculative. In particolare, nelle ultime ore è di nuovo circolata l’indiscrezione, rilanciata dalla stampa della Corea del Sud, che Hyundai sia interessata a un sodalizio con il gruppo guidato da Sergio Marchionne. Il manager, tuttavia, di recente, a margine del Gran Premio di Monza, aveva dichiarato di non avere ricevuto alcuna offerta concreta. Gli analisti di una primaria sim ricordano che operazioni su Fca non sono così scontate: ogni eventuale takeover su Fca potrebbe essere bloccato dal veto del Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti, che può intervenire anche in caso di assenza di problemi di antitrust. In Borsa da metà agosto le Fca hanno guadagnato oltre il 50%, sull’onda di rumor di interesse da parte di gruppi cinesi, di scorporo di Magneti Marelli o di Alfa Romeo e Maserati. Gli analisti ritengono plausibile più che altro un annuncio entro fine anno dello spinoff della componentistica. Della galassia Agnelli hanno invece perso quota le Cnh Industrial (-0,2%), mentre sono salite dello 0,82% le Exor. Ferrari ha chiuso invariata.
Bene le banche, Unicredit al palo dopo misure su governance
Le azioni delle banche hanno registrato un andamento abbastanza positivo, con Banca Pop Er di corsa del 2%.Unicreditha terminato le contrattazioni invariata, all’indomani delle decisioni del cda in tema di governance.
Il board ha deciso di proporre in assemblea straordinaria di inizio dicembre l’eliminazione del limite di voto al 5%, l’introduzione del varo della lista per il board proposta dal consiglio uscente e l’innalzamento dei consiglieri indipendenti a prescindere dal numero dei componenti del consiglio. Il board dovrebbe poi ridursi da 17 a 15, con un solo vicepresidente. Verrà inoltre proposto lo spostamento della sede a Milano da Roma e la conversione obbligatoria delle pochissime risparmio in ordinarie, con un rapporto di conversione che prevede che ad ogni azione di risparmio corrispondano 3,82 azioni ordinarie aventi godimento regolare, oltre a un conguaglio di 27,25 euro, attribuendo azioni di nuova emissione e/o azioni proprie e, comunque, senza variazione del valore di capitale sociale. I titoli di risparmio sono volati del 38,35%.
Si sgonfiano le Ynap, sotto la lente Telecom
Telecom Italia ha perso lo 0,13%, mentre si avvicina il consiglio di amministrazione che si terrà il 28 settembre. Il board potrebbe prendere decisioni sulla figura dell’amministratore delegato. Tenaris è salita dell’1,3% sulla prospettiva di conti in miglioramento. Il presidente e ceo del gruppo Tenaris, Paolo Rocca, ha infatti annunciato di attendersi una crescita dei risultati del gruppo nel secondo semestre dell’anno durante l’investor day che si è tenuto a Londra. «La crisi che abbiamo conosciuto è stata molto pesante – ha spiegato – ora siamo nella fase di ripresa. Nella seconda parte dell’anno vedremo chiaramente risultati migliori in termini di vendite e ebitda». Rocca ha indicato che tuttavia il terzo trimestre di Tenaris sarà influenzato dai ritardi delle operazioni in Texas dopo il passaggio dell’uragano Harvey, tuttavia il gruppo conferma la previsione di crescita dei risultati. Deboli le azioni della moda, mentre procedono a pieno ritmo le sfilate milanesi. Yoox Net-A-Porter Group ha perso quota (-2,7%), dopo la fiammata della vigilia.
Fuori dal paniere principale, bene Fincantieri, occhi su Autogrill
Fuori dal paniere principale, occhi puntati su Fincantieri (+4,6%) in vista dell’incontro bilaterale Francia Italia, in calendario il 27 di settembre. Secondo indiscrezioni sarebbe prossimo un accordo per i cantieri di Saint Nazaire, che si focalizzerebbe sulle navi civili, principalmente da crociera. Autogrill ha guadagnato lo 0,6%, dopo che il gruppo ha annunciato che il Board of Commissioners della New Jersey Turnpike Authority ha firmato con la controllata americana HMSHost Tollroads un contratto in New Jersey fino al 2044, sostituendo quello precedente che sarebbe scaduto al 2020. I ricavi complessivi stimati nel periodo sono pari a circa 6 miliardi di dollari.
Euro risale la china sul biglietto verde, petrolio in rialzo
Sul fronte dei cambi, l’euro si è rafforzato sul biglietto verde: passa di mano a 1,1964 dollari, da 1,193 di ieri segui qui l’andamento dell’euro contro le principali divise e qui quello del dollaro). Il petrolio ha invertito rotta, tornando a salire, nel giorno in cui la riunione dei Paesi Opec e non Opec si è chiusa con un nulla di fatto, circa la decisione sulla proroga del taglio di produzione, in vigore dal novembre dello scorso anno, per stabilizzare i prezzi del petrolio. Il ministro russo dell’Energia ha spiegato che è ancora troppo presto per decidere se è necessaria la proroga. La novità è che alcuni dei ministri hanno indicato che la Nigeria e la Libia potrebbero aderire al taglio di produzione solo se questa si stabilizzerà a 1,8 milioni di barili al giorno. Il wti, contratto con consegna a novembre, sale dello 0,14%, attestandosi a 50,62 dollari al barile segui qui l’andamento di Brent e Wti).
BTp: spread con Bund chiude in lieve aumento a 172 punti base
Chiusura in lieve rialzo per lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario dei titoli di Stato europei. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005274805) e il pari scadenza tedesco si è attestato a 172 punti base dai 171 punti base registrati ieri in chiusura. Sale leggermente anche il rendimento del BTp decennale italiani, che si è portato a fine seduta al 2,17% dal 2,16% di ieri.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)