Germania: 61,5 milioni di tedeschi al voto, rebus per le coalizioni

francesca sforza
inviata a monaco

Oggi la Germania sceglie il nuovo Parlamento, e ciò che ne uscirà sarà determinante non solo per il Paese ma per tutta l’Europa. I seggi aprono alle 8 e chiudono alle 18, saranno circa 61 milioni e mezzo i cittadini chiamati a esprimere il proprio voto, ripartiti, secondo i dati del Bundestag, in 29,8 milioni di uomini e 31,7 milioni di donne. Ci saranno tre milioni di ragazzi che voteranno per la prima volta e 650 mila addetti alle operazioni di voto.

 Cosa cambierà dopo questo risultato? La cosa più probabile, al momento, è che le attuali quattro formazioni che siedono in Parlamento (Cdu con 310 seggi, Spd con 193, Verdi con 63 e Linke con 64) potrebbero diventare sei, con l’ingresso dei liberali, che all’ultima tornata elettorale non superarono lo sbarramento del cinque per cento, e degli estremisti di destra di Alternative fuer Deutschland (AfD), che i sondaggi danno al 13per cento. Singolare, in queste elezioni 2017, il fatto che si siano presentati ben 42 partiti, mai così tanti dai tempi della riunificazione.

 

QUIZ: QUANTO NE SAI SULLE ELEZIONI TEDESCHE? METTITI ALLA PROVA

 

 

In questo quadro il problema più grande per la cancelliera, sulla cui rielezione i sondaggi sono unanimi, sarà formare una coalizione che garantisca una stabilità al suo governo. Le speculazioni sono in corso da giorni e investono in primo luogo il significato di una riedizione della grande coalizione. Ha senso?, si chiedono in particolare i socialdemocratici, che negli ultimi giorni hanno registrato, da parte della loro base, la grande richiesta di tornare all’opposizione.

 

In ogni caso, la formula sembra piuttosto logora, e parte dello scontento dell’elettorato Cdu-Csu deriva proprio dalla coabitazione con i socialdemocratici. Molto si discute anche della cosiddetta Coalizione Giamaica, tra Cdu, Verdi e liberali, ma sembra davvero una discussione di scuola a cui nessuno, all’interno dei tre schieramenti, crede davvero. La grande incognita resta il risultato dell’AfD, su cui gli stessi sondaggisti dichiarano la propria difficoltà a intercettarne gli elettori. Un partito che mescola nostalgie identitarie ai richiami neonazisti e a violenti toni razzisti, e che allo stesso tempo rischia di raccogliere voti anche da una cittadinanza scontenta per le politiche del governo sul tema della migrazione.

I primi exit poll saranno disponibili pochi minuti dopo la chiusura dei seggi, e se i conteggi definitivi arriveranno soltanto lunedì mattina, un quadro esatto della situazione sarà possibile già oggi in serata.

LA STAMPA

 

Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.