Roma, 26 settembre 2017 – E’ ripartito questa mattina lo Spesometro 2017. Dopo il blocco temporaneo del servizio web “Fatture e Corrispettivi”, sospeso dalla serata del 22 settembre per problemi legati alla privacy, il canale dell’Agenzia delle Entrate per la trasmissione delle fatture ricevute ed emesse è di nuovo attivo.

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Una ripartenza, dopo i giorni di caos e le dure proteste delle associazioni a partire dall’Ordine nazionale dei commercialisti, comunque non completa. Il ripristino, infatti, come peraltro già anticipato dalla stessa Agenzia, non riguarda alcune funzionalità sulle quali sono ancora in corso interventi da parte della Sogei.

Spesometro 2017, le nuove scadenze

Tra le funzionalità ancora da riattivare figurano la modifica dei dati fattura attraverso interfaccia web, la visualizzazione delle notifiche di esito delle sole fatture elettroniche, delle comunicazioni trimestrali Iva e quelle relative ai corrispettivi e la precompilazione dei dati all’interno della funzionalità di generazione dati fattura.

La schermata del sito avvisava questa mattina che “per maggiori informazioni la preghiamo di rivolgersi ai consueti canali di assistenza” mentre sono sempre attivi tutti gli altri canali di trasmissione dei dati attraverso software gestionali. La riattivazione del servizio è arrivata dopo la decisione comunicata ieri di prorogare dal 28 settembre al 5 ottobre la scadenza per l’invio dei dati sulle fatture del primo semestre 2017. Oltre alla proroga – giudicata comunque “insufficiente” dai commercialisti di fronte a un adempimento eccezionalmente complesso e che rischia anche di trasformarsi in un flop almeno per quest’anno per le entrate fiscali – l’Agenzia delle Entrate ha comunicato che “ove si riscontrino obiettive difficoltà per i contribuenti” verrà valutata la possibilità di non applicare le sanzioni per meri errori materiali e/o nel caso in cui l’adempimento sia stato effettuato dopo il 5 ottobre, ma comunque entro i 15 giorni dell’originaria scadenza. Quindi fino al 13 ottobre non si pagheranno i 2 euro previsti per fattura omessa mentre la sanzione massima trimestrale è di 1000 euro.

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