“È un atto di guerra del Pd al Paese”
La nomina dei Pier Ferdinando Casini alla presidenza della commissione di inchiesta sulle banche “è un atto di guerra che il Pd e la maggioranza del Parlamento pronunciano nei confronti del paese reale”. Beppe Grillo dal blog attacca la decisione della maggioranza di nominare l’ormai ex presidente della commissione Esteri a capo dell’organo che si occuperà di verificare la gestione degli istituti in crisi o oggetto di salvataggio pubblico come Mps o le banche venete.
“Casini, il simbolo della vecchia politica legata a doppio filo con le banche – si legge sul blog – è stato appena eletto Presidente della commissione d’inchiesta sul sistema bancario. Proprio lui, amico di lunga data di Cesare Geronzi e genero del banchiere Francesco Gaetano Caltagirone” protesta il M5s ricordando che i pentastellati avevano “presentato un emendamento per impedire ai parlamentari in conflitto di interessi con le banche di partecipare ai lavori di commissione. Il Pd lo ha bocciato. Oggi sappiamo il perché”.
“Se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo stare certi che anche questa volta i risparmiatori truffati non avranno giustizia” denuncia il M5s che ripercorre l’iter dell’insediamento della Commissione. “La maggioranza a guida Pd prima ha ritardato per mesi l’approvazione della commissione, poi l’ha istituita a pochi mesi dalla fine della legislatura, e infine ha eletto presidente un conflitto di interessi vivente come Casini, che farà di tutto per ostacolare i lavori e insabbiare quanto riusciremo comunque a far emergere con i nostri commissari Alessio Villarosa, Carlo Sibilia, Carla Ruocco, Gianni Girotto e Carlo Martelli. Ricordiamo, tra le altre cose, che Casini pochi mesi fa è entrato come socio nella fondazione bancaria Carisbo, azionista di Intesa San Paolo. Celebre è poi il suo legame famigliare e politico con Caltagirone. Quest’ultimo è ancora oggi il principale finanziatore dell’Udc, ed e’ stato fino al 26 gennaio 2012 vicepresidente e azionista di Mps, cioe’ la banca che il Governo Monti sostenuto dallo stesso Casini ha ricapitalizzato con un prestito ponte da oltre 4 miliardi di euro. Come se non bastasse, nel 2009 il Monte dei Paschi, attraverso Antonveneta, successivamente incorporata in Mps Immobiliare, ha venduto alcuni immobili proprio alla Immo 2006 srl, societa’ controllata indirettamente dallo stesso Caltagirone. Costo dell’operazione: 37,58 milioni di euro”.
Per il M5s “oltre al conflitto di interessi, poi, c’è la vergognosa ipocrisia dei partiti e dello stesso Casini neo-presidente di una commissione che il 5 aprile 2017, dal suo blog personale, definiva cosi’: ‘un impasto di demagogia e pressapochismo che, al di la’ delle migliori intenzioni, non produrrà nulla di buono per le istituzioni'”.
L’HUFF.POST