“Perdi il posto? Niente paura” E Di Maio rottama i sindacati
Luigi Di Maio mette nel mirino i sindacati. Il candidato premier per il Movimento Cinque Stelle chiede una riforma immediata per le sigle che rappresentano i diritti dei lavoratori: “Con noi al governo o i sindacati si autoriformano o dovremo fare noi una riforma”.
Durante il suo intervento al Festival dei consulenti del lavoro, il vicepresidente della Camera ha chiesto una riforma in tempi brevi dei sindacati: “Tra i tanti problemi che abbiamo -ha aggiunto- se vogliamo essere competitivi si deve prevedere il cambiamento radicale del sindacato”. “Se cambia il lavoro – ha detto – deve cambiare il sindacato, dare la possibilità a organizzazioni più giovani di sedere a tavoli e agli stessi giovani di entrare nel sindacato. Un sindacalista che prende una pensione d’oro e finanziamenti da tutte le parti ha poca credibilità a rappresentare un giovane di 31 anni”. Poi Di Maio ha parlato del mondo del lavoro e ha di fatto affermato che non “bisogna aver paura di perdere posti di lavoro”: “Al di là di quello che vogliamo sta arrivando un nuovo mondo del lavoro: oggi sta arrivando la ‘smartnation’, un nuovo modello di Paese in cui i lavori si trasformano e noi non dobbiamo avere paura di perdere posti di lavoro”. Di Maio ha ricordato che “da qui al 2025 il 50% dei lavori saranno legati al settore creativo, mentre il 60% di quelli che conosciamo oggi si trasformerà o sparirà. Il settore creativo è legato al turismo, alla cultura e alle nuove tecnologie”. Secondo Di Maio “internet è la più grande fabbrica di posti di lavoro”. Il welfare e il lavoro raccontati da chi non ha mai lavorato…
Luigi Di Maio mette nel mirino i sindacati. Il candidato premier per il Movimento Cinque Stelle chiede una riforma immediata per le sigle che rappresentano i diritti dei lavoratori: “Con noi al governo o i sindacati si autoriformano o dovremo fare noi una riforma”.
Durante il suo intervento al Festival dei consulenti del lavoro, il vicepresidente della Camera ha chiesto una riforma in tempi brevi dei sindacati: “Tra i tanti problemi che abbiamo -ha aggiunto- se vogliamo essere competitivi si deve prevedere il cambiamento radicale del sindacato”. “Se cambia il lavoro – ha detto – deve cambiare il sindacato, dare la possibilità a organizzazioni più giovani di sedere a tavoli e agli stessi giovani di entrare nel sindacato. Un sindacalista che prende una pensione d’oro e finanziamenti da tutte le parti ha poca credibilità a rappresentare un giovane di 31 anni”. Poi Di Maio ha parlato del mondo del lavoro e ha di fatto affermato che non “bisogna aver paura di perdere posti di lavoro”: “Al di là di quello che vogliamo sta arrivando un nuovo mondo del lavoro: oggi sta arrivando la ‘smartnation’, un nuovo modello di Paese in cui i lavori si trasformano e noi non dobbiamo avere paura di perdere posti di lavoro”. Di Maio ha ricordato che “da qui al 2025 il 50% dei lavori saranno legati al settore creativo, mentre il 60% di quelli che conosciamo oggi si trasformerà o sparirà. Il settore creativo è legato al turismo, alla cultura e alle nuove tecnologie”. Secondo Di Maio “internet è la più grande fabbrica di posti di lavoro”. Il welfare e il lavoro raccontati da chi non ha mai lavorato…
IL GIORNALE