Il campionato dilettanti

Mattia Feltri

Prosegue appassionante il dibattito attorno allo Ius soli. Vi diamo tre notizie, due dalla politica, una dalla strada. Prima notizia. È cominciato uno sciopero della fame a staffetta (a favore della legge) a cui hanno aderito alcuni parlamentari della maggioranza, il ministro Graziano Delrio e due sottosegretari. Non parrebbe una prova titanica: un giorno di sciopero a testa. Nel 2011, Marco Pannella digiunò tre mesi per l’amnistia. Poi, per carità, va tutto bene, ma che parlamentari della maggioranza e uomini di governo scioperino contro le decisioni di governo e maggioranza ha un suo risvolto bizzarro.

 Seconda notizia. Gli ostili allo Ius soli come d’abitudine hanno colto l’occasione per immergersi in profonde speculazioni filosofiche, fra cui spicca l’etica del dubbio espressa da Gianfranco Rotondi (leader di Rivoluzione cristiana): «Radicalchic in sciopero della fame chissà se per amore di Ius soli o per rientrare nei vestiti dopo i bagordi tra Capalbio e Porto Cervo».

Infine la notizia dalla strada. Massimo Antonelli, ex giocatore di pallacanestro in A1 a Bologna e a Napoli, ha messo in piedi a Castel Volturno (Caserta) il Tam Tam Basket, una squadra di bambini e ragazzi immigrati di seconda generazione, tutti nati in Italia. E però non possono partecipare ai campionati giovanili perché per la legge nessuno di loro è italiano e per la Federazione sono ammessi soltanto due extracomunitari per ogni squadra. E dire che sarebbe un campionato dilettanti, la nostra dimensione preferita.

LA STAMPA

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