Catalogna, banche e petrolio frenano listini, Milano la peggiore in Europa
–di C. Di Cristofaro e A.Fontana –
La forte incertezza sulla situazione catalana – con il Parlamento locale deciso a sfidare lo stop della Corte Costituzionale spagnola sulla dichiarazione di indipendenza – il malumore sui bancari legato ai più stretti orientamenti Bce sui crediti problematici e il dietrofront del petrolio (-3% il Wti a 49,17 dollari al barile, ai minimi da circa un mese) piegano i listini azionari europei che chiudono quasi tutti in rosso. Piazza Affari è la peggiore colpita dalle nuove vendite sul settore bancario: l’indice Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni a -0,77% completando una settimana in cui il calo complessivo è stato dell’1,3% circa principalmente a causa della flessione dei titoli del credito (-3,5% circa il Ftse Italia Banche). Madrid è arretrata di un altro 0,3% circa: il saldo complessivo dal referendum della Catalogna di domenica è di -2%.
Il dato sul mercato del lavoro Usa, deludente per quanto riguarda i posti di lavoro influenzati però dalla stagione degli uragani, ma in miglioramento per tasso di disoccupazione e dinamica salariale ha mantenuto l’euro/dollaro sopra quota 1,17: il cambio in chiusura segna 1,1726 da 1,1706 di ieri sera e da 1,1683 di metà seduta. Sul Ftse Mib, male Bper (-3,5%), Ubi (-3,4%) e Banco Bpm (-2,4%). Vola Cattolica Assicurazioni(+17%) sull’effetto Warren Buffett, cioè l’ingresso nel capitale di Berkshire Hathaway.
Usa, primo calo dei posti di lavoro dal 2010. La disoccupazione scende al 4,2%
In settembre, le aziende americane hanno visto calare i posti di lavoro per la prima volta da settembre 2010, mettendo fine a sette anni di fila di crescita costante dell’occupazione. Il ribasso è principalmente dovuto agli uragani Harvey e Irma, che hanno colpito Texas e Florida tra agosto e settembre. Secondo gli esperti si tratta di un rallentamento temporaneo. Il tasso di disoccupazione è calato più delle stime. Negli Stati Uniti sono andati in fumo 33.000 posti di lavoro, mentre gli analisti attendevano un aumento di 80.000 unità. Come riferito dal dipartimento al Lavoro, il tasso di disoccupazione è sceso dal 4,4% al 4,2%, mentre la previsione era per un dato invariato.
Wall Street, ieri di nuovo da record, vede intanto prevalere le vendite e d è in lieve calo sulla scia del rapporto sul mercato del lavoro: soffrono in particolare i petroliferi.
La Catalogna torna a pesare su Madrid
Ieri la Corte Costituzionale spagnola ha cancellato la seduta del Parlamento catalano in calendario lunedì per l’avvio del processo di indipendenza, ma dalle ultime dichiarazioni di Barcellona l’intenzione del Parlamento è quella di riunirsi comunque. Tanto è bastato per far tornare la tensione sui listini azionari, con l’IBEX 35 di Madrid in rosso, zavorrato dalle banche a partire dal Banco Sabadell, che ha annunciato di voler spostare il suo quartier generale ad Alicante. Se Parigi è debole, tengono Londra e Francoforte, con la piazza britannica sui massimi da due mesi e quella tedesca che ha aggiornato i massimi storici (segui qui l’andamento dei principali indici). Intanto a Piazza Affari il FTSE MIB segna il passo, ancora zavorrato dalle banche, che continuano a risentire delle nuove linee guida della Banca centrale europea, che dal prossimo anno imporrà una copertura totale sui crediti in sofferenza che saranno maturati. In coda al listino Banca Pop Er, Banco Bpm, Ubi Banca. In controtendenza Mediobanca che incassa l’upgrade di Equita secondo cui la banca beneficerà delle nuove guida sugli Npe. Poco mosse le Exor che in avvio sono salite fino al nuovo massimo di 56 euro dopo l’investor day di ieri dove Elkann ha assicurato che Sergio Marchionne resterà nella finanziaria di casa Agnelli anche dopo il 2019, quando invece lascerà la guida del gruppo Fiat Chrysler Automobiles. Tra i titoli migliori, sale Leonardo – Finmeccanica dopo che Ubs ha migliorato il target price a 17,5 euro da 16 e la commessa per il software gestionali dei sottomarini della Royal Australian Navy. Prosegue la corsa di Yoox Net-A-Porter Group, così come la serie positiva di Campari. Da segnalare il buon andamento di Stmicroelectronics che viaggia poco sotto i 17 euro toccati martedì, nuovo massimo dal 2004 (a 17,07).
Vola Cattolica dopo l’ingresso di Buffett
Balzo di Cattolica Assicurazioni, all’indomani della notizia dell’ingresso della Berkshire Hathaway di Warren Buffett con il 9%. Il titolo, che non ha fatto prezzo in avvio di seduta, è poi entrato in contrattazione con un rialzo di oltre il 20% per poi dimezzare i guadagni. La transazione, che sarà eseguita oggi, sarà fatta a un prezzo di 7,35 euro. Si tratta dell’ultima tranche di valorizzazione del complessivo pacchetto che la Banca Popolare di Vicenza deteneva nella società delle polizze. Gli analisti valutano tutti positivamente l’ingresso di Buffett nel capitale, tenendo conto sia dello standing dell’investitore che dell’ottica di lungo periodo dei suoi investimenti e si interrogano sui possibili cambiamenti che questo arrivo potrebbe portare nella compagnia, visto che al momento per statuto prevede ancora un voto capitario. Gli analisti di Equita dubitano che Cattolica pensi alla trasformazione da cooperativa in spa, mentre quelli di Mediobanca Securities ritengono che l’investimento dimostri la fiducia nel management e tenga conto dei livelli attuali del titolo. Un’altra primaria sim milanese, però, dice di non escludere che il cambiamento in atto nell’azionariato con l’uscita definitiva di Bpvi e l’ingresso di nuovi azionisti istituzionali possa portare a revisioni delle governance.
Dollaro in rialzo dopo i dati sugli occupati Usa. Giù la sterlina
Il dollaro prende la via del rialzo dopo il dato sul mercato del lavoro Usa che ha segnato la prima flessione nel numero degli occupati dal settembre 2010, flessione legata soprattutto agli effetti degli uragani che hanno colpito il Paese nel mese scorso. Il dollaro, che già stamattina aveva spinto l’euro sotto la soglia di 1,17, si è rafforzato salendo fino a un massimo di 1,1669 nel cambio con l’euro sui livelli di agosto e a 113,39 yen sui livelli di luglio (segui qui l’andamento dell’euro contro le principali valute e qui quello del dollaro). In deprezzamento la sterlina con il cambio euro/sterlina tornato sopra 0,89 in scia all’incertezza politica emersa dalla conferenza del partito dei Tory (non si esclude una sostituzione della May).
Petrolio in calo, tornano le preoccupazioni per l’eccesso di produzione
Il petrolio si avvia a chiudere la prima settimana in calo in un mese (segui qui l’andamento di Brent e Wti) e anche oggi prevalgono i segni meno. Ieri il petrolio aveva messo a segno un deciso recupero, con il Brent che si era avvicinato a quota 57 dollari al barile. A supportare il rialzo era stata la visita del re dell’Arabia Saudita in Russia, che è stata vista dal mercato come un segnale di rafforzamento dei rapporti tra i due Paesi sul tema taglio alla produzione. Oggi, invece, tornano a prevalere le preoccupazioni per un eccesso di produzione mentre gli operatori temono l’impatto della nuova tempesta Nate che si sta avvicinando alle coste del Golfo del Messico.
Spread Btp/Bund stabile a 175 punti
Stabile in area 175 punti base lo spread tra BTp e Bund dopo il recupero di ieri in scia alla ripresa dei Bonos spagnoli. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005274805) e il pari scadenza
tedesco si muove sui 175 punti base del riferimento di ieri. In marginale rialzo il rendimento del decennale italiano al 2,23% dal 2,21% del finale della vigilia.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)