Assassini nati

Mattia Feltri

C’è un buon consiglio per voi, se siete di quelli con le idee poco chiare su Vladimir Putin. Oscuro dittatore camuffato da liberale o autoritario leader che maneggia la democrazia come può, in un Paese in cui, fra zar e soviet, di democrazia se n’è mai vista? Giovedì scorso su Raitre è andata in onda la prima puntata, e giovedì prossimo si trasmetterà la seconda, di una lunga intervista a Putin di Oliver Stone.

Che è un grande regista, indimenticabile Assassini nati. E anche uno studioso con una percezione precisa della politica mondiale. Fidel Castro? «Un uomo cordiale, esuberante, interessato alla cultura e alla vita». Bè, certo, Castro piace a un sacco di gente. Hugo Chávez? «Quest’uomo è un fenomeno. Un fenomeno più grande degli attacchi che gli dedicano i media americani». Sì, anche Chávez continua a piacere, va detto, nonostante alcuni crimini contro l’umanità. Iosif Stalin? «È vittima di una lettura convenzionale della storia, non è un eroe ma quasi, ha combattuto più di tutti la macchina nazista».

 

Qui le cose si complicano, per qualche decina di milioni di morti nei gulag, ma non stiamo lì a cavillare. Mao Zedong? «In Cina non c’è stata abbastanza critica alla sua figura, ma fuori è stato vilipeso». Ecco, ci sarebbero altre obiezioni, ma non è il momento, la questione è un’altra. Adolf Hitler? «Un facile capro espiatorio, il prodotto di una serie di azioni, appoggiato da grandi società americane». Perfetto. Dunque, ecco il consiglio: se su Putin avete le idee poco chiare, lasciate stare Stone, e tenetevele.

LA STAMPA

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