Nuovo golpetto di Napolitano
Approvare una legge elettorale ponendo il voto di fiducia non è mai cosa bella, ma chi oggi nella sinistra strepita ha la memoria corta.
Gli ultimi governi, tutti di sinistra, proprio perché privi di una solida maggioranza in quanto nominati e non eletti, hanno posto la fiducia praticamente su tutto, dalle riforme (compresa quella costituzionale) alle nozze gay, senza contare che anche l’ultima legge elettorale passò – Renzi regnante – con lo stesso metodo (del resto, solo in Italia si cambia il modo di votare con la stessa disinvoltura e frequenza con cui ci si cambia d’abito). E ogni «fiducia» è stata benedetta dal capo dello Stato, compreso quel Giorgio Napolitano che oggi, con una prassi assolutamente anomala, urla al colpo di Stato e invita il suo successore Mattarella a intervenire per «ripristinare la democrazia».
Premesso che oggi Napolitano è solo un vecchio e incattivito pensionato d’oro della politica, per cui il suo pensiero non vale più del mio, e che sotto il suo regno la democrazia è stata sostanzialmente sospesa e sostituita da intrighi di palazzo, è curioso rilevare la coincidenza di toni e argomenti tra il vecchio comunista e i giovani grillini, che sul tema invocano e convocano la piazza: questa legge elettorale non s’ha da fare. Meglio sarebbe dire: non s’ha da fare nessuna legge elettorale, comunque non una che dia a Silvio Berlusconi e al centrodestra – e qui sta il comune intento di Napolitano e Grillo – anche una sola possibilità di vincere le elezioni.
Nelle prossime ore e nei prossimi giorni assisteremo a di tutto e di più. Ma la vera questione è una sola: nonostante la condanna (e sappiamo come andò), l’espulsione dal Senato (retrodatata), l’umiliazione dei servizi sociali e un quasi infarto Silvio Berlusconi e il suo centrodestra non solo sono ancora in pista, ma sono dati per possibili vincitori. Questo, ai loro occhi e per motivi diversi, è semplicemente insopportabile e si apprestano quindi a riaprire la guerra civile politica e mediatica che ben conosciamo e che pensavamo, e speravamo, archiviata. Non solo a Berlusconi va impedito con ogni mezzo di candidarsi, gli deve essere vietato anche il semplice apparire in politica attraverso l’introduzione di norme e leggi – da loro ribadite anche ieri – che definire illiberali è un eufemismo. Napolitano e Grillo sono i nuovi «il gatto e la volpe» di Collodi: falsari che alla fine rimangono vittime dei loro imbrogli, purtroppo non prima di aver combinato un mucchio di guai.
IL GIORNALE
This entry was posted on giovedì, Ottobre 12th, 2017 at 08:53 and is filed under Editoriali - Opinioni. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.