Forza nuova prepara la marcia su Roma per il 28 ottobre. Minniti: “Non si farà”
di PAOLO BERIZZI
MILANO – Adesso, oltre alla data, ci sono anche un luogo preciso e un orario. È la “marcia dei patrioti”, la discussa manifestazione organizzata da Forza Nuova per il 28 ottobre nella capitale, lo stesso giorno della tristemente nota “marcia su Roma” con cui il Partito nazionale fascista di Benito Mussolini prese il potere il 28 ottobre del 1922. Nonostante il divieto e il fermo no all’evento, giunto da più parti – in primis dal Viminale con il ministro Minniti che ha ribadito la sua contrarietà, poi con la questura che conferma di non averlo autorizzato -, sulla pagina Fb del partito di estrema destra adesso vengono diffusi i primi dettagli dell’iniziativa. A riprova del fatto che Forza Nuova, nonostante la reazione delle istituzioni, non sembra affatto intenzionata a rinunciarvi. Ma il ministro dell’Interno Marco Minniti è stato netto: “Non sarà concessa l’autorizzazione alla manifestazione”.
Comunque l’appuntamento è all’Eur, di fronte al Palalottomatica, in piazzale Pier Luigi Nervi. Nel post – dove viene indicata la fermata metro B “Eur Palasport” e pubblicata un’immagine del Palazzo della Civiltà Italiana, la gigantesca opera realizzata durante il Ventennio per l’esposizione universale del 1942 – si raccomanda ai militanti di “tutte le sezioni forzanoviste di giungere nel luogo indicato alle ore 14”. “Il concentramento è fissato nello stesso luogo alle ore 15; il corteo partirà alle ore 16”, si legge.
La macchina organizzativa del partito neofascista è in moto da giorni – con un appello a tutte le sezioni sparse in Italia e anche una raccolta fondi su un conto PayPal. E’ così dal 6 settembre, quando la “marcia dei patrioti” era stata ufficialmente lanciata (“Per dire no allo ius soli e fermare le violenze e gli stupri degli immigrati”). Repubblica lo aveva raccontato, e l’indignazione del mondo politico e istituzionale era stata immediata: tra i primi a intervenire, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, e il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti. “La marcia su Roma non può e non deve ripetersi“, aveva twittato la primacittadina. E Zingaretti: “La ‘Marcia su Roma’ fu una tragedia. Rifarla oggi sarebbe, oltre che un insulto, una farsa ridicola”.
Ad accendere il dibattito, tra polemiche e interrogazioni parlamentari urgenti al Viminale (Pd, Si, Mdp, Possibile), era stato anche l’aspetto “tecnico”. Sia il capo della polizia Gabrielli sia il ministro Minniti avevano dichiarato che nessuna richiesta per l’annunciata manifestazione del 28 ottobre era ancora giunta da parte di Forza Nuova nè in questura nè in prefettura. Poi, evidentemente, è arrivata. Il fatto che i militanti forzanovisti si siano dati appuntamento sul piazzale del Palalottomatica, fa supporre che l’iniziativa sia autorizzata. Resta da capire se ci sarà anche un corteo – come è scritto su Fb – o se si tratterà di una manifestazione “statica”. “In marcia per la libertà di espressione”, “tutto per la patria”: sono gli slogan che campeggiano sui social e sui siti delle sezioni di Forza Nuova. “Ulteriori dettagli saranno comunicati nei prossimi giorni”, fanno sapere gli organizzatori. Che sotto l’immagine del “Colosseo Quadrato” – come è anche chiamato il Palazzo della Civiltà Romana – rilanciano l’appello: “Le adesioni aumentano, aspettiamo anche te!”.
Le sezioni di molte città hanno già confermato la loro presenza, così come l’associazione femminile forzanovista , “Evita Peron” che organizza colonie estive per bambini rigorosmente italiani. Va ricordato che già due sentenze della Cassazione (2010-2011) hanno ritenuto legittimo equiparare Forza Nuova a un partito nazifascista. Politicamente ridotta a percentuali da prefisso telefonico – e di fatto cannibalizzata dall’ascesa di CasaPoud Italia – la formazione di Fiore recentemente sta cercando di forzare i toni nel tentativo di recuperare consensi. Spingendo soprattutto sulla battaglia anti immigrati con vigorose inziative contro lo ius soli.
Sul caso interviene ora il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia: “Avere convocato la manifestazione senza autorizzazione dalla questura diventa un atto eversivo, una sfida di fronte alla quale lo Stato deve fare la sua parte, impedendo la marcia. Diversamente, lo Stato metterebbe i cittadini nella condizione di doverci pensare loro: cosa che non è auspicabile. Faccio appello al ministro Minniti, il quale aveva dichiarato che la ‘marcia dei patrioti’ sarebbe in chiaro contrasto con le leggi Scelba e Mancino. L’aspetto più preoccupante – continua Smuraglia – è la data scelta provocatoriamente: il 28 ottobre, giorno della marcia su Roma, sappiamo bene cosa è significato. A ogni modo per quel giorno l’Anpi ha deciso una mobilitazione nazionale antifascista. Faremo anche un’iniziativa in Campidoglio per spiegare a chi non lo sa cosa è stata la marcia su Roma. E una nostra delegazione porterà una corona di fiori sulla lapide di Matteotti”.
REP.IT