Italiani in arresto
Verrebbe da sperare che la sinistra riesca ad approvare lo ius soli, così come annunciato sabato dal premier Gentiloni.
In tutta Europa gli elettori stanno punendo severamente i partiti che sostengono aperture eccessivamente, e inutilmente, filo immigrazione e non vedo perché l’Italia dovrebbe costituire una eccezione. Ieri è stato il turno degli austriaci che chiamati alle urne hanno spostato il baricentro verso destra, tanto che per la prima volta il partito dei Verdi (la loro sinistra) non sarà probabilmente presente in Parlamento, o lo sarà in maniera insignificante. Non osiamo sperare tanto, ma il vento ormai soffia in maniera stabile e nella stessa direzione. Che non è quella razzista o fascista ma quella del buon senso, che dove manca va inevitabilmente a gonfiare le file degli schieramenti più radicali, come appunto è successo ieri a Vienna.
Il buon senso ci dice che già oggi ogni anno in Italia decine di migliaia di stranieri che hanno dimostrato di avere i requisiti diventano cittadini italiani e questo è un bene. Forzare la mano è inutile e pericoloso, come ben spiega Vittorio Sgarbi oggi su questa stessa prima pagina. E non si capisce a che titolo ieri il capo dei magistrati si sia sentito in dovere di scendere in campo arruolando di fatto tutta la sua categoria nel partito dello ius soli. Possibile che in giro per l’Italia non ci sia neppure un magistrato che abbia il coraggio di ribellarsi a questa dittatura della sinistra, di dire chiaramente che non è compito dei giudici decidere quale sia la legge che regola il diritto di cittadinanza? Io so per certo che questi magistrati esistono, che avrebbero i numeri e la capacità di tirare fuori la giustizia dal ring della politica. Eppure non lo fanno, si comportano come Asia Argento, la donna che per convenienza e paura non ha denunciato il suo molestatore.
Ecco, pochi magistrati stanno molestando impunemente il Paese, si sentono in diritto di decidere ciò che è giusto e pretendono di imporlo con la forza del ricatto. Faccio un appello a questa maggioranza silenziosa e timorosa: non siate come Asia Argento che con il suo silenzio si è resa complice di maiali. Chi non ha le palle non può essere il custode del diritto. Siamo qui, pronti a darvi voce. Ma parlerete?
IL GIORNALE