Effetto trimestrali su Milano: +1% con balzo Saipem e Fca
–di C. Condina e A.Fontana
Piazza Affari infila il terzo rialzo consecutivo e torna ai massimi da tre settimane grazie alla performance delle società che hanno pubblicato i conti trimestrali, mentre il resto d’Europa vive una seduta tranquilla sempre in attesa dell’appuntamento chiave con la Bce e Madrid (+0,5%) si scuote prima dei nuovi passaggi delicati della crisi catalana.
Il FTSE MIB ha chiuso le contrattazioni in rialzo dell’1,13% guidata dall’exploit di Saipem: +10,8% per il gruppo di servizi per l’industria petrolifera grazie conti migliori delle previsioni e la prospettiva di un debito più contenuto che hanno fatto respirare il titolo più penalizzato del 2017 nel paniere Ftse Mib (-33% da inizio anno). Balzo del 6% per Finecobank dopo l’incremento degli utili nel II trimestre e del 5% per Fiat Chrysler che ha riportato utili per 910 milioni (+50%) nel periodo giugno-settembre. In casa Exor-Agnelli, +2,5% Cnh Industrial dopo i dati Acea sulle vendite di veicoli commerciali in Europa a settembre e i risultati dell’americana Caterpillar; +2,7% per la holding Exor.
Volata Saipem, migliorano le stime sul debito
Seduta sprint per Saipem grazie ai conti dei nove mesi, superiori al consensus nel terzo trimestre (in particolare sui flussi di cassa), con un miglioramento della guidance sul debito netto di fine anno, da 1,4 a 1,3 miliardi. I ricavi al 30 settembre risultano in calo del 12,8% a 6,87 miliardi, mentre il mol adjusted si attesta a 795 milioni (-20,3%) e il risultato operativo a 400 milioni (-16,5%). Il risultato netto presenta una perdita di 57 milioni dai -1,925 miliardi dell’anno scorso, quando tuttavia erano intervenute pesanti svalutazioni. In ragione dei risultati ottenuti il gruppo conferma la guidance 2017 in termini di risultati adjusted (cioè senza partite straordinarie, l’utile è visto attorno a 200 milioni).
Equita evidenzia che il terzo trimestre è andato leggermente meglio delle attese, per esempio con una raccolta ordini pari a 2,63 miliardi dai 2,55 miliardi attesi, con un backlog (cioè il portafoglio ordini) a 12 miliardi (-17% anno su
anno, +3% su trimestre) mentre il miglioramento della guidance sul debito 2017 è legato al contenimento degli investimenti, attesi ora a 300 milioni dai precedenti 400 milioni). «Il contesto di mercato resta sfidante, in particolare nei settori offshore, che contribuiscono a oltre il 75% del mol di Saipem, nonchè nelle attività onshore drilling in America Latina. – aggiunge Equita – Data la
performance negativa del titolo e l’assenza di significativi extra-costi sul progetto Kaombo (Angola), riteniamo che i risultati possono avere dei risvolti positivi per il titolo».
Luxottica rimbalza (+4,9%)dopo la trimestrale
Exploit per Luxottica Group dopo la trimestrale: Il gruppo ha registrato un fatturato in crescita dello 0,8% a cambi costanti e in calo del 3,5% a cambi correnti a 2,14 miliardi. In quest’ultimo caso, i numeri hanno risentito della forte rivalutazione dell’euro nei confronti delle principali monete, spiega la nota dell’azienda di occhialeria. Nei primi nove mesi i ricavi sono migliorati dell’1,5% a cambi costanti e dell’1,7% a cambi correnti.
«Riduciamo le stime 2017 di un 1% come utile per azione e limiamo il 2018 dell’1% come ricavi e del 3% come utile per azione a 1,95 euro», sottolineano gli analisti di Equita che precisano come il target price a 53 euro sia per 45 su base stand-alone (21-22 volte l’adjusted P/E 2018) e per 8 euro dall’aggregazione con Essilor scontata all’80%. Gli esperti vedono «alcuni segnali interessanti come il recupero di Ray-Ban» mentre c’è «da monitorare il turnaround di LensCrafters, catena che fatica da diversi anni, e di Oakley». Conclusione: «il titolo tratta sulla sua media storica, ma confermiamo il Buy guardando al completamento del deal con Essilor, capace di generare sinergie e di rafforzare il posizionamento competitivo del gruppo».
Brembo maglia nera sul Ftse Mib, Kepler taglia le stime
Brembo (-4%) è stata la peggiore del Ftse Mib dopo che Kepler Cheuvreux ha tagliato le stime sui principali indicatori 2017-2019. In particolare, le previsioni su ricavi, mol e eps sono state limate del 2%, 3% e 4% per incorporare un peggior tasso di cambio sul dollaro e una produzione più bassa sul mercato auto nordamericano nel terzo trimestre, che per Brembo (conti in diffusione il 9 novembre) potrebbe essere meno positivo di altri. Di qui la conferma del rating «hold» con target price da 14,5 a 14 euro. In particolare, per il terzo trimestre Kepler stima un incremento dei ricavi anno su anno del 5% contro il +8% fatto segnare nei precedenti trimestri con un Ebitda margin del 19,6% contro il 20,2% del primo semestre.
Euro corregge ancora sotto quota 1,18 dollari
Euro/dollaro sempre in area 1,175 (in chiusura dei mercati a 1,1764 da 1,1744). Petrolio ancora in allungo: +0,3% Wti dicembre a 52,06 dollari dopo che il ministro saudita dell’Energia ha espresso la volontà di compiere tutto il necessario per riequilibrare il mercato del greggio. Una dichiarazione indicativa in vista della riunione Opec di fine novembre per discutere eventuali prolungamenti degli accordi sui tetti produttivi.
Spread chiude in rialzo a 158 punti, rendimento decennali al 2,05%
Si allarga leggermente in chiusura di seduta lo spread tra BTp e Bund. Al termine degli scambi il differenziale tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005274805) e il pari scadenza tedesco si attesta a 158 punti base dai 157 del closing di ieri con il rendimento in aumento al 2,05% dal 2,01% del riferimento della vigilia. Seduta interlocutoria per i titoli di Stato spagnoli, che continuano a muoversi sulla scorta delle tensioni politiche legate al futuro della Catalogna. I Bonos decennali hanno chiuso la seduta con uno spread contro i pari scadenza tedeschi a 118 punti dai 119 di ieri mentre il rendimento è salito all’1,66% dall’1,63% del closing di ieri.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)