Legge elettorale, il governo mette la fiducia in Senato su cinque articoli. Proteste in aula

Nessun margine di manovra. Il Pd chiude alle opposizioni e, per non correre il rischio di dover tornare alla Camera e veder affossata la legge elettorale, mette la fiducia anche al Senato.

 Il governo ha posto la questione di fiducia sugli articoli 1,2,3,4 e 6 del Rosatellum bis. Cartelli e urla “vergogna, vergogna” da parte del M5S hanno accompagnato la richiesta. «È una facoltà del Governo», ha replicato il presidente Pietro Grasso. Loredana De Petris, Presidente del gruppo Misto ed esponente Si, dopo che Grasso aveva lasciato l’emiciclo, ha occupato il banco della Presidenza (foto in basso). Il Movimento 5 stelle ha manifestato con delle bende bianche sugli occhi. Le votazioni inizieranno domani alle 14. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì, intorno alle 12.
Il governo chiede la fiducia per il Rosatellum, si infiammano Si e M5s

 

La legge elettorale arriva a Palazzo Madama tra le proteste di Sinistra Italiana e Mdp (che oggi scenderanno in piazza) manche dei Cinque Stelle (attesi davanti a Palazzo Madama domani). Lunedì avevano abbandonato i lavori della commissione Affari Costituzionali per protestare contro l’azzeramento dei loro emendamenti.

 

ANSA

 

«L’auspicio è che non si arrivi alla fiducia, che si permetta al Senato di discutere. Oggi, aprendo ad alcune modifiche, c’è l’opportunità di andare avanti nel dialogo a sinistra. È un passaggio decisivo» auspicava il coordinatore nazionale di Mdp Roberto Speranza intervistato su Radio Capital. «Faccio un appello a Gentiloni perché – aggiungeva Speranza – non metta la fiducia. L’eventuale fiducia sulla legge elettorale non sarà l’ultimo voto di questa legislatura ma il primo della prossima: vorrà dire che avremo le larghe intese Forza Italia-Pd».

LA STAMPA

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