Pensioni, la Fornero rincara: “Non esistono solo gli anziani”
“Non esistono solo i diritti acquisiti dei più anziani”. Così tuonava questa mattina Elsa Fornero dalle pagine de il Foglio, invitanto governo e Consulta a “ricordarsi anche dei diritti dei giovani”.
Per l’ex ministro del lavoro, insomma, la coperta è corta e la contrapposizione è generazionale: vecchi contro giovani, pensionati contro lavoratori, titolari di diritti (gli anziani, appunto) e di oneri (quelli che versano i contributi e permettono all’Inps di pagare gli assegni).
Nel suo intervento – in punta di diritto – la Fornero ricorda come non solo la politica italiana non è lungimirante, ma il Belpaese è uno dei più indebitati al mondo. E che – seppure “l’indicizzazione delle pensioni al costo della vita è buona cosa per i pensionati” – fu proprio lei nel 2011 a bloccare le rivalutazioni per quelle sopra i 1500 euro. Rivendicando che grazie a lei non vennero bloccate anche quelle più basse.
Il caos che ne è derivato – si giustifica ancora la Fornero – non è partito da quel provvedimento, ma dalla decisione dei giudici della Corte costituzionale di dichiararlo illegittimo e del governo Renzi di riformularlo retroattivamente. Colpa loro se ci sono stati i ricorsi sulla cui costituzionalità si è espressa – di nuovo – la stessa Consulta.
E colpa degli stessi ricorrenti che per “affermare il loro diritto” non pensano “alla sottrazione del diritto dei loro figli e nipoti”. “Si tratta dei medesimi figli e nipoti che gli anziani dicono di dover aiutare con le loro pensioni, perché senza lavoro o con redditi di lavoro inadeguati e precari, in un circolo vizioso (o contratto sbilanciato) che sarebbe bene riequilibrare una volta per tutte”, scrive la Fornero.
Che non risparmia nemmeno i sindacati, rei di non volere un ulteriore incremento dell’età pensionabile: “Non è solo lecito ma anche doveroso domandarsi come possa essere ritenuto intoccabile il diritto all’ adeguamento al costo della vita anche per le pensioni elevate e non anche il diritto di un lavoratore, per esempio precoce, a mantenere invariata l’ età di pensionamento”.
Il tutto è riassunto nella frase finale: posto che “il sistema pensionistico sconta molte ingiustizie del passato, che non è possibile eliminare con un colpo di spugna”, a pagare devono essere solo quelli che prendono una pensione più alta. “Chiedere che anche i pensionati in condizioni di relativa agiatezza e che hanno ricevuto di più partecipino alla distribuzione dei sacrifici richiesti dall’aggiustamento della bilancia intergenerazionale dei redditi non dovrebbe essere operazione estranea allo spirito della nostra Costituzione”, chiosa nel suo intervento Elsa Fornero.
IL GIORNALE