Malesia, Pedrosa in pole. Marquez cade, partirà dal settimo posto
dal nostro inviato MASSIMO CALANDRI
SEPANG – Pedrosa in pole davanti a Zarco però Dovizioso è lì, 3° a soli 24 millesimi dal piccolo pilota della Honda. Il forlivese domani parte dalla prima fila (il via della MotoGP alle 8 italiane), mentre Marquez comincia molto più indietro, dalla terza: il campione in carica ha chiuso le peggiori qualifiche dell’anno con un’altra caduta – la numero 25 del 2017 – e solo il 7° crono, a quasi mezzo secondo di distacco dal compagno di squadra.
No, DesmoDovi non si arrende: vuole vincere qui in Malesia e continuare il suo sogno mondiale almeno fino all’ultima gara di Valencia. Ma ci sarà anche bisogno di mettere il maggior numero di avversari tra sé e il rivale. I candidati non mancano: magari non Dani (1’59”21), che di sicuro non chiuderà davanti a Marc per ragioni di scuderia (anche se lui smentisce ordini dal box), ma attenzione a Zarco che alla vigilia della corsa è sembrato velocissimo. Le Yamaha hanno ripreso a correre: dopo quella versione clienti del francese c’è la M1 ufficiale guidata da Valentino, 4° tempo (1’59”498) a 286 millesimi dallo spagnolo e seconda fila.
Subito dopo di lui, in ritardo di appena 40 millesimi, il compagno di squadra Viñales. La seconda fila è completata da Lorenzo, un altro che farà di tutto pur di infilarsi tra Dovi e Marquez. Eccolo, il catalano favoritissimo per la vittoria finale grazie anche all’ampio vantaggio in classifica (+33) sul forlivese: si era miracolosamente salvato con una delle sue acrobazie durante la quarta sessione di libere, ma nelle Q2 ha perso l’equilibrio ed è finito a gambe all’aria alla curva 15. Come al solito si è rialzato a tempo di record, ha fatto ripartire la moto e tutto impolverato è corso ai box per cambiarla: però alla fine ha dovuto accontentarsi di un tempo e una posizione relativamente modeste per uno come lui. Che domani sarà obbligato a rischiare, se non vuole farsi scappare via la Rossa di Andrea. La terza fila è completata dalle Suzuki: quella di Rins è più veloce rispetto a Iannone, 9° a 907 millesimi.
“Sono felice”, Dovizioso ci crede. Dovizioso ha ritrovato il sorriso. “Sono davvero felice”, spiega, raggiungendo il box Ducati. “La moto è perfetta: siamo veloci sull’asciutto, oggi ho fatto tutto quel che volevo. Corriamo anche sull’asciutto, non ci credevo”. Avere un buon vantaggio su Marquez in partenza significa molto? “Può aiutare, ma non è quello il punto: domani possiamo trovare qualsiasi condizione meteo, e io dovrò concentrarmi solo su me stesso. Sarebbe importante essere davanti alla prima curva. L’obiettivo sono solo i 25 punti della gara. Se poi Marquez sarà in difficoltà, tanto meglio”. E gli brillano gli occhi. “Penso solo alla mia gara, speriamo di fare un balle partenza. Per la squadra sarà comunque importante vedermi davanti, perché così toglierò dei punti a Dovizioso.
No, nessuno mi ha detto di aiutare Marquez”, giura Dani Pedrosa. Sorride anche Zarco: “Abbiamo fatto un buon lavoro. Domani sarà importante scegliere le gomme giuste”. I pneumatici saranno ancora una volta la chiave del gp. Lo conferma Gigi Dall’Igna, l’ingegnere della Ducati. “Stasera analizzeremo bene tutti i dati e vedremo cosa mettere dietro, a seconda del tempo”. Poco prima del via su Sepang è atteso un bel temporale. Se davvero le previsioni saranno azzeccate, potrebbe risentirne la Yamaha di Rossi, che ieri sul bagnato era andata male.
Valentino, il più veloce in mattinata. In mattinata Valentino aveva impressionato tutti con la migliore terza sessione di libere: il pesarese per quasi mezz’ora aveva mostrato un buon ritmo e s’era scatenato nel finale con la gomma morbida, piazzando un eccellente crono (1’59”947) con 77 millesimi di vantaggio su Zarco e 140 su Pedrosa, 3° tempo. Quindi Dovizioso poco sopra i 2 minuti (2’00”124) a meno di 2 decimi dal Doc, l’altra Ducati officiale di Lorenzo a 202 millesimi dal migliore, l’australiano Miller. L’8° tempo a meno di mezzo secondo da Rossi era di Iannone, quindi un Marquez prudente (9°) e Viñales: lo spagnolo della Yamaha guadagnava per un pelo il passaggio diretto alle Q2, da cui veniva escluso Petrucci (13°) che poi falliva anche il ripescaggio delle Q1.
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