Germania simula attacco dell’Isis: “Ora può usare le armi chimiche”
La minaccia jihadista sta cambiando e l’intelligence europea ne è perfettamente consapevole. Il terrorismo islamico non è soltanto quello di furgoni lanciati addosso alle folle o di bombe rudimentali. Esistono due tipi di terrorismo perché esistono due tipi di terroristi. C’è un primo tipo, che è quello che nasce dalla cosiddetta self-jihad, e che consiste negli accoltellamenti e nell’investire i pedoni sui marciapiedi o nelle aree pedonali. Un terrorismo a costo ero per le organizzazioni terroristiche che si servono sostanzialmente della sola propaganda internet per destare potenziali assassini ed istruirli nell’azione da compiere. C’è poi una seconda tipologia di terrorismo che è invece quella di chi non è soltanto radicalizzato, ma è anche esperto nell’uso di una tecnica particolare di attacco. Queste seconde forme di terrorismo sono di vario tipo. Possono essere quelle che conosciamo perché già avvenute, come inserire ordigni in mezzi di trasporto, oppure utilizzare commando di assassini che sanno come usare un’arma e che possono compiere stragi in poco tempo e prima con scientificità.
Questa seconda tipologia di attentati preoccupa in particolare le forze d’intelligence dei Paesi europei perché in grado di mutare e di evolversi a livelli sempre più pericolosi. L’ultima minaccia, in tal senso, è l’uso di gas tossici o di armi batteriologiche che potrebbero mietere centinaia o forse migliaia di vittime soltanto grazie a pochissimi grammi di sostanze pericolose. Un esempio è l’utilizzo dell’antrace, per cui ne basta una quantità molto piccola per contaminare migliaia di persone (si pensi a un vagone della metropolitana) mandando in tilt l’intero sistema sanitario. E una conferma della minaccia sempre più pressante di questo tipo di terrorismo arriva dalla Germania, dove, stando a quanto riportato da Die Welt, le forze di polizia tedesche hanno compiuto un’esercitazione a Berlino in cui si prevedeva l’utilizzo di armi batteriologiche e di sostanze tossiche in un evento aperto al pubblico. All’esercitazione hanno preso parte circa 300 persone fra vigili del fuoco, reparti della polizia e personale sanitario, oltre che esperti di contaminazione e di sostanze tossiche provenienti dall’Istituto Robert Koch.
Secondo quanto riportano i media tedeschi, lo scenario non è stato ipotizzato per una minaccia imminente. Tuttavia il pericolo è molto più concreto di quanto si possa immaginare. Fonti di Welt hanno, infatti, confermato che nelle ultime settimane, l’intelligence tedesca ha ricevuto, insieme con altre intelligence europee, notizie da parte di servizi “amici esterni all’Unione europea” – ignota l’origine – secondo cui esiste la possibilità concreta che gruppi jihadisti utilizzino armi chimiche per i prossimi attentati in Europa. E non va sottovalutato il fatto che i terroristi impiegati dallo Stato islamico in Siria e in Iraq hanno utilizzato armi chimiche, come confermato anche dalle Nazioni Unite. Il che significa che, eventuali foreign fighter di ritorno dalla disfatta in Medio Oriente, potrebbero sapere come utilizzare questo tipo di armi e pensare a un attentato di forte impatto anche mediatico attraverso l’uso di sostanze tossiche o di bombe sporche.
Questi attentati, sempre secondo fonti dell’intelligence tedesca, potrebbero avvenire attraverso l’uso di droni, che ormai da più parti vengono considerati i veicoli attraverso cui i prossimi attentati terroristici potrebbero essere compiuti. Sembra finita l’epoca dei “martiri” per la fede, e questo lo dimostra anche il fatto che molti terroristi fuggono dopo aver compiuto gli attentati. I droni sono stati largamente utilizzati dal Califfato nella guerra in Siria e Iraq e possono essere facilmente usati per lanciare piccoli ordigni anche in manifestazioni di massa dove portare morte e generare panico. La caduta dei prezzi di queste tecnologie, unita alla sempre maggiore facilità di utilizzo dei droni e all’expertise della guerra in Siria, sono fattori che, uniti, possono rendere molto concreta una minaccia portata da questi piccoli veicoli. E per compiere questo tipo di attentati non è necessario essere adulti o altamente preparati: basta anche un bambino con un telecomando a scatenare l’inferno in una piazza o in uno stadio. E questi bambini radicalizzati esistono e stanno tornando insieme ai loro genitori terroristi dalla guerra persa in Medio Oriente, come confermato da Hans-Georg Maaßen, capo del Bfv, l’Ufficio federale della Protezione della costituzione, uno dei servizi d’intelligence tedeschi.
IL GIORNALE