Berlusconi scrive a Gentiloni: “Pronti ad aiutare, l’unico ius soli che conta è ridare casa agli sfollati”
Massimiliano Scafi
Roma Paolo, c’è posta per te. Mentre Gentiloni in India parla con il premier Modi di lezioni di yoga nelle scuole e del riconoscimento del culto degli Hare Krishna, ecco che, a un anno dal terremoto dell’Umbria, arriva a Palazzo Chigi una lettera di Silvio Berlusconi.
«Caro presidente – scrive – , sta per cominciare il secondo inverno e ridare le case a chi le ha perse è l’unico ius soli che conti». Bisogna darsi da fare, concentrandosi sulle «sofferenze» e il Cav è pronto a collaborare. «Le mettiamo a disposizione la nostra esperienze e il nostro impegno. Accolga la nostra disponibilità».
Berlusconi ricorda la sua visita del 14 ottobre a Ischia. «Lì, attraversando la zona rosa di Casamicciola, ho incontrato persone coraggiose, ferme nella volontà di andare avanti. A loro promisi che le avrei pubblicamente chiesto di non abbandonarle al loro destino e di procedere con provvedimenti immediati, utili a far avere una nuova abitazione alle mille e ottocento persone rimaste senza».
E l’occasione arriva adesso, nell’anniversario del sisma che ha colpito Norcia e diverse altre zone di Lazio, Umbria e Abruzzo. Ebbene, secondo il leader di Forza Italia per quella gente, che ha subito «grandi devastazioni e nuovi lutti», il governo finora ha fatto davvero troppo poco. «Sta per iniziare il secondo inverno dopo il terremoto ed è stato consegnato meno di un terzo delle casette previste. La quasi totalità delle scuole è ancora da ricostruire e le macerie sono ancora a terra. Non si può andare avanti, anzi, non si può continuare a stare fermi così».
Ma il Cavaliere non vuole recriminare, anzi nella sua lettera aperta al premier pubblicata su Facebook, a Gentiloni offre «un aiuto senza polemiche», una sorta di collaborazione istituzionale. «Presidente – si legge infatti nella lettera – prenda in mano direttamente lei la situazione di Ischia e del centro Italia. Noi le metto a disposizione la mia esperienza di vita, di lavoro e di gestione della fase di emergenza fatta a L’Aquila nel 2009». E non soltanto quella, il Cav propone anche un concreto aiuto parlamentare. «Le mettiamo a disposizione – scrive ancora Silvio Berlusconi – gli emendamenti alla legge di bilancio che Forza Italia presenterà per velocizzare la capacità di intervento e snellire la catena di comando. I nostri parlamentari delle zone colpite dal terremoto si sono prodigati in questo anno senza fare polemiche».
La linea, promette, rimarrà la stessa, l’offerta di collaborazione resterà sul tavolo. «Siamo pronti a continuare per tutto il tempo che serve». L’aiuto e la ricostruzione non è di destra né di sinistra. «Presidente Gentiloni – conclude Berlusconi – , nella risposta alla situazione determinata dal terremoto è in gioco il destino di migliaia di persone, ed è in gioco anche la credibilità delle istituzioni e della intera classe politica». Perché quello che conta adesso è «ridare una casa alle persone rimaste senza, rimuovere le macerie, ricostruire le scuole». Questo è «l’unico ius soli» che serve all’Italia.
IL GIORNALE