Favignana, catturati i tre evasi dal carcere. Stavano fuggendo dall’isola

di ROMINA MARCECA e SALVO PALAZZOLO

Erano riusciti a segare le sbarre del carcere di massima sicurezza di Favignana “Giuseppe Barraco” e a sparire nel nulla per cinque giorni. All’una di questa notte i tre detenuti evasi, Adriano Avolese, ergastolano, Massimo Mangione e Giuseppe Scardino, sono stati rintracciati tra gli scogli della spiaggia di Punta Longa a Favignana. I tre stavano armeggiando attorno a una barca e sono stati notati dai carabinieri. Non appena hanno visto i militari si sono lanciati in acqua. I carabinieri li hanno seguiti in mare e hanno bloccato Avolese e Scardino. Mentre Mangione è stato fermato dai militari assieme alla polizia penitenziaria, stava tentando di scappare nella campagna. I tre fuggiaschi avevano tre borse, non erano armati. Dopo l’arresto è scattata una battuta sull’isola, a caccia del covo e dei complici dei fuggiaschi.

I tre si erano calati dalle mura di cinta del carcere con le lenzuola, nella notte tra venerdì e sabato. Prima avevano legato e imbavagliato un quarto uomo, loro compagno di cella. Una evasione da film nell’isola in cui fu detenuto anche Renato Vallanzasca. Erano riusciti a beffare persino il sistema di videosorveglianza del penitenziario, che si è scoperto pieno di falle. E pure le telecamere della zona, la fuga non era stata ripresa.

Le ricerche incessanti erano state vane ma serrate da parte dei carabinieri del comando provinciale di Trapani, coordinati dal colonnello Stefano Russo, e dalla polizia penitenziaria. In molti credevano che ormai i detenuti si trovassero chissà dove, altri sull’isola avevano il timore che si fossero nascosti nelle campagne e da giorni i residenti vivevano in uno stato di paura. Ma l’isola era comunque presidiata da una sessantina di carabinieri

I tre evasi sono pregiudicati di calibro. Adriano Avolese, 36 anni, ha a suo carico un ergastolo per avere ucciso un uomo di 24 anni: una vendetta nei confronti del fratello della vittima che insidiava la moglie.

Giuseppe Scardino, 41 anni, deve scontare una pena di oltre 15 anni di reclusione per una serie di rapine violente e per il tentativo di omicidio di un poliziotto a Scoglitti, frazione di Vittoria: reati compiuti tra il 2006 e il 2007. Scardino era stato complice di Massimo Mangione, 37 anni, condannato a 12 e 8 mesi, nelle rapine e con lui sparò all’impazzata nel centro di Scoglitti ferendo una donna per sfuggire a due poliziotti che l’avevano riconosciuto.

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