“Via all’operazione meno tasse Chi vota i 5 Stelle non ha la testa”

dal nostro inviato a Palermo

Crocetta vi ha derubato del vostro futuro, riprendetevelo!». C’è la necessità di tirare l’ultimo tratto di volata a Nello Musumeci e stemperare le insidie di un possibile effetto Grillo in vista del voto del 5 novembre.

Ma anche di dare un segnale forte a quella parte di popolazione siciliana che ancora sente il richiamo di Forza Italia, nonostante qualche divagazione o delusione patita negli ultimi anni. Così Silvio Berlusconi non si tira indietro e si lancia in un tour vecchio stampo, all’insegna del calore, delle strette di mano, dei bagni di folla e delle passeggiate per le strade palermitane, in questo caso all’«Antico Caffè Spinnato» a sperimentare qualche «tentazione» gastronomica siciliana.

Per il grande ritorno il Teatro Politeama è gremito in ogni ordine di posti, anzi molta gente resta fuori visto che i cancelli vengono chiusi per ragioni di sicurezza. Il parterre si riempie di volti noti. Nello Musumeci è in prima fila. Con il candidato presidente Berlusconi si è intrattenuto la sera prima a cena fino all’una di notte a Villa Igiea (menu a base di piatti della tradizione: pasta alla Norma, caponata, dentice e cannoli siciliani) ad approfondire ogni aspetto del programma, dall’abolizione del bollo auto, alle zone franche, dalla fiscalità di vantaggio e la tassazione ridotta del 50% per le imprese create da donne o giovani fino alle iniziative per sviluppare la pesca.

Ma a sostenere il presidente di Forza Italia sono in tanti, ci sono Gianfranco Miccichè, Gaetano Armao, Roberto Lagalla, Renato Schifani, Stefania Prestigiacomo, Domenico Scilipoti, Francesco Scoma, Gabriella Giammanco, Renata Polverini, Saverio Romano Salvo Pogliese, il segretario dei Liberali, Stefano De Luca, Vittorio Sgarbi, Antonio D’Alì e Domenico Scilipoti. L’ingresso sul palco – sullo sfondo la grande scritta «Berlusconi per Musumeci» – avviene sulle note dello storico inno di Forza Italia a braccetto con Gianfranco Miccichè che per presentarlo tenta di combattere l’afonia da campagna elettorale con piglio stoico. In prima fila ad ascoltarlo c’è anche Francesca Pascale che si concede ai selfie dei militanti.

L’accoglienza è un prevedibile abbraccio sonoro. Berlusconi, però, non si lascia troppo andare a sentimentalismi e alle divagazioni delle passate avventure politiche siciliane che pure tante soddisfazioni hanno portato a Forza Italia. Si vede che vuole inviare un messaggio preciso e mettere in guardia dal pericolo M5s, come ha già fatto nell’intervista al Giornale di Sicilia dove ha proposto «una rivoluzione, ma una rivoluzione affidata a uomini e donne di provata competenza ed esperienza. Grillo è un misto di pauperismo e giustizialismo che farebbe scappare gli imprenditori dall’isola. Gli imprenditori sono eroi, soprattutto in Sicilia». Al Teatro Politeama il suo affondo si fa più articolato e mirato. «Non possiamo meravigliarci se 25mila giovani lasciano ogni anno la Sicilia. Crocetta ha derubato il vostro futuro. Quella lasciata da Crocetta è una situazione che lascia sgomenti. Se torneremo al governo ripeteremo quello che facemmo in passato. Nessun governo ha fatto per la Sicilia ciò che abbiamo fatto noi. Penso a una Sicilia moderna, fiorente, prospera. Chi vota Cinque stelle è una persona che non ragiona, non ha testa. Non posso immaginare che voi siciliani cadiate nella mani dei Cinque stelle. L’86% di loro non ha mai fatto una dichiarazione dei redditi perché non ha mai lavorato in vita propria. Sono pauperisti e giustizialisti. Puntano a una imposta del 45% sulla successione, seguendo l’esempio della Francia, e anche a riportare in vigore le tasse sulla casa oltre che a una grande patrimoniale. I Cinque stelle odiano gli imprenditori, i risparmiatori, il ceto medio. A chi non vota dobbiamo andare a spiegare queste cose. Vogliamo davvero fare scappare chi produce ricchezza?». E indica la strada che Forza Italia intende seguire: «Via il bollo sulla prima auto, no a imposte sulla prima casa, no a tasse sulla successione e sulle donazioni». E la flat tax unica per abbassare la pressione fiscale. Berlusconi di fronte alle polemiche sulla qualità delle liste azzurre, non si tira indietro: «Siamo in un sistema democratico, se non vi piacciono non votateli». La novità inaspettata è la presenza di Vittorio Sgarbi che prima ascolta seduto per terra ai piedi del palco l’intervento. Poi incassa l’ovazione che Berlusconi con la sua presentazione invita a tributare, annunciando che sarà assessore ai Beni culturali in Sicilia. «È il più grande critico d’arte, siamo amici e litighiamo da anni, è una persona importante per la Sicilia. Credo che nessuno più di lui conosca necessità e bisogni». Poi anche il centrodestra unito: «Nel centrodestra c’è concordia su come deve essere formato il prossimo governo e sul programma che dovremmo realizzare». E basta traslochi di partito: «Introdurremo il vincolo di mandato, basta cambi di casacca». Il finale è una sorta di foto di una famiglia ricomposta, dopo la faticosa selezione del candidato governatore. Berlusconi per il saluto e il commiato dal Politeama fa salire sul palco il candidato unitario Nello Musumeci, il coordinatore di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Micciché, il candidato vicepresidente Gaetano Armao e solleva il braccio di Musumeci «esempio di competenza, onestà e concretezza», dirottando su di lui l’attenzione.

IL GIORNALE

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