Grasso scelto dalla sinistra: ridare speranza al Paese. Nel Pd c’è chi spinge Gentiloni

Pietro Grasso, presidente del Senato (Imagoeconomica)
Pietro Grasso, presidente del Senato (Imagoeconomica)

Il Nazareno è sotto assedio e il nemico alle porte arriva dal Pd. Renzi non molla, ma il pressing per un passo di lato aumenta. I grillini giocano su «Matteo stai sereno» e in questo clima Ettore Rosato fa il nome di Paolo Gentiloni come una delle personalità «capaci di assumersi grandi responsabilità». Nella minoranza molti guardano al premier come all’uomo che può restituire speranza al Pd, traumatizzato dalla batosta in Sicilia. «Gentiloni sarebbe una scelta saggia», ripete Gianni Cuperlo. Andrea Martella (area Orlando) ritiene «ineludibile costruire un’alleanza di centrosinistra col candidato più unitario». Gentiloni? «Sta facendo bene, non tiriamolo per la giacca».

Michele Emiliano fa leva sulla vanità di Renzi e azzarda: «Se avrà la generosità di accettare una leadership diversa dalla sua rafforzerà il suo ruolo nella storia». E se per Rosato il candidato resta Renzi, «legittimato dalle primarie», Leoluca Orlando ricorda che in coalizione l’aspirante capo del governo «si sceglie insieme». È un’onda, destinata a gonfiarsi. Luigi Zanda suggerisce a Renzi di tenersi la poltrona di segretario e rinunciare a Palazzo Chigi. Nella stessa direzione si muove Dario Franceschini, che sul Corriere ha lanciato un appello a tutte le forze del centrosinistra: per sfidare la coalizione di Berlusconi serve un’alleanza, in cui ogni partito concorra col proprio leader e il proprio simbolo. Il candidato premier non sarebbe più Renzi e Mdp potrebbe fare parte del rassemblement.

La direzione del movimento di Roberto Speranza ha approvato un documento che impegna a costruire una lista unitaria con Fratoianni e Civati. Il 19 novembre le assemblee nazionali e il 2 dicembre il lancio della lista di sinistra, il cui leader in pectore è Pietro Grasso. «Ci starebbe da Dio», spera Bersani e D’Alema lo ritiene «fondamentale». Sia pure in punta dei piedi, il presidente del Senato è in campo e non nasconde la voglia di «dare speranza a questo Paese, che appare stanco e deluso». Si lavora per coinvolgere Pisapia, che domenica lancerà la sua proposta per l’Italia. Ci saranno Boldrini, Cuperlo, Damiano, Magi, Santagata e anche Speranza, a conferma di un tentativo di riavvicinamento con Mdp.

CORRIERE.IT

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