Una “strana” maggioranza (Pd-5 Stelle) sta per approvare la legge che tutela le “voci di giustizia” sui posti di lavoro
Una “strana” maggioranza – Pd, M5S, Mdp – sta per condurre in porto – ma non è detto che si superi il traguardo – una legge innovativa e che finora ha incontrato la sorda resistenza delle associazioni imprenditoriali e sindacali: quella per la tutela delle “voci di giustizia”, cioè di tutti coloro che nei luoghi di lavoro pubblici e privati segnalano disfunzioni, illeciti, corruzioni. Le legge, che è ad un passo dall’approvazione, introduce principi e norme destinati a tutelare chi subisce mobbing e ritorsioni per aver fatto il proprio dovere.
Il disegno di legge sulla protezione dei cosiddetti whisteblower – approvato in prima lettura dalla Camera il 21 gennaio 2016, corretto dal Senato tre settimane fa- attende ora l’approvazione definitiva di Montecitorio. Un iter faticoso non soltanto per i ritardi insiti nel processo legislativo ma anche per le resistenze provenienti dal mondo della produzione e che sono state recepite da diverse forze politiche. Ma sul testo si sono ritrovati Pd, 5 Stelle e Mdp e ora, davanti all’ultimo miglio, si moltiplicano le pressioni contrapposte.
Attivissime sono le due associazioni che da anni promuovono – spesso in tandem – una legislazione innovativa nell’ambito della trasparenza: “Riparte il futuro” e “Transparency International”. Al loro attivismo, tra l’altro, si deve la “traduzione” in Italia del Freedom Of Information Act, con l’introduzione del Foia, cioè il libero accesso agli atti della pubblica amministrazione.
Nel corso dell’iter legislativo sono state introdotte alcune modifiche rispetto all’impianto originario: è stato rimosso il concetto di “buona fede” del whistleblower, un criterio soggettivo, che avrebbe ampliato la discrezionalità in sede di giudizio; è stato invertito l’onere della prova e dunque sarà l’ente lavorativo a dovere dimostrare che una misura disciplinare verso chi segnala illeciti, è stata assunta per motivi diversi dalla denuncia; è stato introdotto il reintegro sul posto di lavoro per il whistleblower. Domani le due Associazioni consegneranno alla presidente della Camera Laura Boldrini le 65mila firme raccolte che chiedono l’approvazione delle norme. E martedì il provvedimento approda nell’aula di Montecitorio. Con un sì, sarà legge.
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