Più tasse sulle sigarette per pagare i farmaci oncologici

nicola lillo
roma

Più tasse sulle sigarette per garantire maggiori fondi ai farmaci oncologici. La misura, contenuta in un emendamento alla manovra, potrebbe portare nelle casse dello Stato circa 600 milioni, da destinare alle cure palliative e soprattutto al fondo per i medicinali per il cancro. La proposta prevede in particolare l’aumento di un centesimo per ciascuna sigaretta, che potrebbe dunque far aumentare di 20 centesimi il costo di un pacchetto. È solo uno dei quattromila emendamenti presentati in commissione Bilancio al Senato. Una pioggia di correzioni e aggiunte alla manovra, composta da 116 articoli, che verranno discussi dalla fine della prossima settimana e che vanno dall’abolizione del superticket, alla web tax fino alla reintroduzione del bonus bebè.

 Su quest’ultimo punto Maurizio Lupi, coordinatore di Ap, è stato chiaro: «O nella manovra viene reintrodotto o i nostri gruppi alla Camera e al Senato non la voteranno». La misura, che è stata peraltro proposta con un emendamento del Pd, prevede di erogare per le famiglie più in difficoltà 960 euro all’anno per ogni figlio nato da gennaio e fino ai tre anni. Il costo è intorno ai 300 milioni.

Tra gli emendamenti di Mpd invece c’è l’abolizione del superticket sulla sanità, il balzello da 10 euro su ogni ricetta medica per esami specialistici. Una misura che di fatto ha reso per alcune visite più conveniente il privato rispetto al pubblico. Nei giorni scorsi il ministro Pier Carlo Padoan ha però spiegato che «non ci sono condizioni e spazi finanziari per affrontarlo eliminandolo». Il problema è insomma di risorse, un’abolizione totale costerebbe tra i 600 e i 700 milioni. Piuttosto è probabile che la misura venga modificata in alcune sue parti, come fa intendere anche il viceministro Enrico Morando, che ritiene «necessario un intervento». Sul fronte delle coperture invece è possibile che nuovi introiti arrivino dalla web tax al 6% dei ricavi sulle transazioni digitali dei colossi di Internet, inserita in un emendamento del senatore Pd Massimo Mucchetti. Tra i quattromila emendamenti ci sono inoltre quelli destinati a recepire l’intesa sulle pensioni tra il governo e i sindacati, che dovrebbe prevedere di allargare l’Ape social a 15 categorie di lavori gravosi, e il risarcimento dei risparmiatori colpiti dalla crisi delle banche venete.

 

Fino a martedì intanto verranno votati in commissione gli emendamenti al decreto fiscale (collegato alla manovra), il cui testo mercoledì arriverà in aula al Senato e su cui il governo potrebbe mettere la fiducia. Tra gli emendamenti c’è quello ancora allo studio del governo sulla Golden power, i poteri speciali che consentono all’esecutivo di blindare una società in caso di pericolo per l’interesse nazionale. Un altro prevede una nuova sanatoria che consentirebbe di non pagare sanzioni anche nel caso in cui il fisco abbia accertato mancati versamenti delle tasse entro il 16 ottobre. Il ministro Graziano Delrio ha invece espresso un parere contrario all’emendamento che prevede l’aumento di due euro delle tasse aeroportuali a carico dei passeggeri.

LA STAMPA

 

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