La Boldrini studia da leader: patrimoniale e porte aperte
Laura Boldrini comincia a svestire i panni del presidente della Camera per indossare quelli di leader della sinistra.
La terza carica dello Stato ha infatti partecipato a “Diversa”, un’iniziativa promossa dla Campo progressista di Giuliano Pisapia. Nel suo intervento ha parlato anche di fisco e ha proposto la sua ricetta per tassare ancora di più gli italiani: “Meno tasse incassate vuol dire meno servizi a cittadini e bisognosi. No alla flat tax, ingiusta perché fa parti uguali tra disuguali. Ripristiniamo, per chi ha grandi patrimoni, la tassa sulla prima casa. Come prevede la Costituzione, chi ha di più deve contribuire di più”. Poi ha anche parlato dei bonus erogati dal governo Renzi prima e da quello Gentiloni in seconda battuta: “Il lavoro, il welfare vanno riconsiderati, ma non è tagliando i diritti ai disabili o ai lavoratori che ci rimetteremo in careggiata. Basta con i palliativi , con le operazioni di maquillage, con i bonus a pioggia. Gli incentivi devono essere strutturali e non elargiti come oboli”.
Nel suo programma ovviamente ha un ruolo centrale l’immigrazione e ancora una volta chiede il ripristino delle operazioni in mare da parte delle Ong: “Non ho condiviso quest’estate quella campagna scellerata contro le Ong. Tornino a salvare vite umane nel Mediterraneo”. Concetto questo che già ieri aveva espresso in un altro intervento chiedendo di fatto un ritorno al passato con le navi delle organizzazioni non governative a presidiare il Mediterraneo per poi trasferire i migranti sulle nostre coste. Infine ha anache parlato delle alleanze: “Per ora non ci sono le condizioni per un accordo col Pd”. Insomma la Boldrini pensa già al futuro e prova a ritagliarsi un ruolo nella corsa a sinistra per la poltrona dal leader. La ricetta è sempre la stessa: tasse e porte aperte agli immigrati.