Vendite in Europa, la scure di Goldman su Telecom pesa su Milano
- –di Eleonora Micheli
Chiusura in calo per le Borse europee (seguine qui l’andamento), che tuttavia hanno tentato il recupero proprio sul finale. I listini pagano dazio alle prese di beneficio scattate nei giorni scorsi, dopo la corsa degli ultimi mesi. Sul finale a Milano il FTSE MIB ha accusato un ribasso dello 0,55%, inanellando il settimo calo consecutivo. Ha arginato le perdite Londra, beneficiando della volatilità della sterlina innescata dai timori per la tenuta del governo di Theresa May.
A Piazza Affari ha continuato a perdere terreno Leonardo – Finmeccanica (-4,3%), dopo lo scivolone di oltre il 20% accusato venerdì scorso. Sono andate male le Telecom Italia (-3,2%), risentendo del taglio del giudizio da parte di Goldman Sachs. Sono andate male le azioni delle banche, penalizzate ancora dai timori provocati dall’annuncio a sorpresa dell’aumento di capitale lanciato nei giorni scorsi dal Credito Valtellinese. Sul finale, però, sono rimbalzate le Bper (+0,9%) e le Banco Bpm (inv). Ha perso punti anche A2a (-0,76%), nonostante la trimestrale in crescita. Sono andate in controtendenza le Ferrari (+1,17%) e le Mediaset (+1%).
Petrolio consolida, sterlina osservato speciale
Tengono le utility (come Italgas e Terna) e i petroliferi con il prezzo del petrolio consolida i livelli di venerdì, a 56,8 dollari al barile il Wti dicembre e a 63,5 il Brent gennaio, sulle tensioni tra Arabia Saudita e Iran con al centro la situazione libanese. Comunque gli acquisti sul greggio sono limitati dal nuovo incremento dell’attività di trivellazione negli Usa in base alle statistiche dell’ultima settimana.
Bene Ferrari. In sofferenza tutto il comparto finanziario: giù Banco Bpm e Ubi Banca tra gli istituti, ma anche gli assicurativi nonostante i conti positivi forniti da Unipol e Unipolsai. Generali arretra: Morgan Stanley ha ridotto le stime sugli utili 2017 alla luce della vendita delle attivita’ olandesi e dei minori risultati operativi nel danni e nel vita. In calo Azimut nel risparmio gestito che ha messo a segno una nuova piccola acquisizione in Australia rilevando il 100% di Dunsford per 4,1 milioni. Fuori dal Ftse Mib scatta Fincantieri che ha presentato alla controllata Vard una proposta di delistare il titolo dalla Borsa di Singapore.
A2a prima sale poi inverte rotta dopo in conti e revisione previsioni
Anche A2a perde quota, nonostante subito dopo la diffusione dei conti trimestrali tentasse di opporsi al trend negativo della Borsa. , I vertici dell’azienda hanno alzato le stime sul margine operativo lordo 2017 a 1,2 miliardi, rispetto a quelle diffuse in occasione della semestrale, e con un mol previsto tra 1,165 e 1,185 miliardi di euro. A2A, sempre oggi, ha diffuso i conti dei nove mesi che vedono ricavi in crescita a 4,26 miliardi (+22%), un mol di 888 milioni (+1,8%), un Ebit di 495 milioni (-5,5%) e un utile netto in calo del 30% a 226 milioni. Su quest’ultimo dato, spiega una nota della multiutility, ha pesato tuttavia per 93 milioni l’esercizio della put option sulla montenegrina Epcg, «che è stata riclassificata da investimento in continuità a investimento disponibile per la vendita con conseguente variazione del criterio di valutazione». Al netto delle componenti straordinarie, il risultato netto ordinario di gruppo è salito del 13,5% a 319 milioni.
Carige pesante: caso Creval aumenta tensione per imminente aumento
Le azioni Bca Carige trattano ai minimi da fine giugno, quando si consumo’ lo scontro in cda tra l’ex amministratore delegato Guido Bastianini e il primo socio Malacalza Investimenti. La pesante correzione del titolo arriva alla vigilia dei consigli di amministrazione cruciali per definire i dettagli dell’aumento di capitale da 560 milioni: domani e mercoledì infatti sono previste le riunioni del cda per l’esercizio della delega sulla ricapitalizzazione e per stabilire il prezzo di emissione delle nuove azioni. Un passaggio delicato per l’aumento che dovrà partire la prossima settimana (probabilmente lunedi’ 20 novembre) e che rappresenta l’architrave su cui si regge tutto il rafforzamento patrimoniale dell’istituto compresa la conversione dei bond subordinati in senior. Per quanto nelle ultime settimane siano arrivati segnali confortanti sull’operazione, in primis la possibilita’ che la famiglia Malacalza sottoscriva una quota superiore al 17% spettante e che Unipol possa intervenire nell’aumento, il caso Credito Valtellinese e’ stata una sorpresa negativa per tutto il settore del credito italiano: l’istituto ha infatti annunciato un aumento da 700 milioni di euro con un drastico intervento su organici e filiali unita a un forte intervento di riduzione delle esposizioni a crediti problematici. «Il caso Creval ha alimentato nuove tensioni sulle banche italiane e Carige, che si appresta a realizzare un aumento gia’ di per se’ delicato, sta pagando questa situazione visti i dubbi sulla piena riuscita dell’operazione» spiega un trader. In una settimana, dall’uscita delle indiscrezioni sull’aumento del Credito Valtellinese, le Carige hanno ceduto il 15%.
Tonfo Edf a Parigi: taglia previsioni dei margini 2018
Nel resto d’Europa, giù le banche e i servizi finanziari, male i titoli delle societa’ di vendita al dettaglio. Edf ha annunciato una revisione al ribasso del margine operativo lordo per il 2018 che si attesterà tra 14,6 e 15,3 miliardi di euro, contro il precedente obiettivo di almeno 15,2 miliardi, a causa dell’erosione del consumo di energia e della minore disponibilità di alcuni reattori nucleari all’inizio del prossimo anno. Il titolo della società di energia perde il 7,41% alla Borsa di Parigi a 10,87 euro, in un contesto di mercato stabile.
Domani il forum Bce con tutti i banchieri centrali
Sul fronte valutario, l’euro arretra leggermente a 1,1640 dollari (da 1,1665) ma spicca il movimento della sterlina che tratta a 0,888 pound per un euro (da 0,8842) e a 1,3094 dollari per un pound (1,13193). In giornata pochi gli spunti macroeconomici di rilievo: gli operatori attendono per domani dati cinesi (produzione industriale e vendite al dettaglio) e tedeschi (indice Zew) di rilievo, ma soprattutto il Forum Bce di Francoforte con gli interventi dei principali banchieri centrali (Draghi, Yellen, Kuroda e Carney)
Asta boom per i Btp, il rendimento dei titoli a tre anni torna negativo
Dal fronte obbligazionario il Tesoro ha collocato tutti i 6 miliardi euro di Btp a 3, 7 e 15 anni offerti oggi in asta. Il rendimento medio del Btp triennale é tornato negativo per la prima volta da settembre del 2016 scendendo al -0,02% dallo
0,15% dell’asta di ottobre. Il tasso del Btp a sette anni é sceso all’1,21% dall’1,53% precedente e quello del 15 anni é in calo al 2,38% dal 2,77% dell’ultima asta analoga che risale a luglio scorso. Il collocamento, previsto in mattinata, ha subito un rinvio per un problema tecnico. Negli States i titoli di stato americani sono in rialzo, con i rendimenti, che si muovono in senso inverso ai prezzi, in calo. Intanto lo spread, ossia il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco, si attesta attorno a 142 punti base.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus