Seconda settimana in rosso per le Borse. A Milano nuovo crollo Creval
–di C. Di Cristofaro e A. Fontana
Dopo il sollievo di ieri, i listini azionari europei tornano in discesa e chiudono la seduta in contenuto calo appesantiti dalle performance di utility e banche. Prosegue dunque la fase di correzione: in due settimane lo Stoxx600 è arretrato di oltre il 3% e il Ftse Mib di Piazza Affari del 3,8%. Nella seduta odierna Milano ha ceduto lo 0,51%. In rosso anche gli altri indici a cominciare da Madrid (-0,7%) mentre Parigi e Francoforte hanno accusato flessioni intorno allo 0,3-0,4%. E’ stata Exor la migliore tra le big di Piazza Affari: le perdite inferiori alle previsioni della controllata americana PartnerRe nel terzo trimestre sono state accolte positivamente dai broker e Kepler ha confermato la raccomandazione “Buy” con target alzato a 60,9 euro. Bene alcuni istituti bancari nonostante sia rimasta alta la tensione sul Credito Valtellinese, crollato di un altro 25% dopo una seduta passata interamente in asta di volatilità, e su Carige (rimasta sospesa dalle contrattazioni) che sembra tuttavia essere avviata verso l’accordo con il consorzio di garanzia per l’aumento dopo l’impegno dei principali soci a sottoscrivere l’operazione. Sulla performance del Ftse Mib hanno pesato però i cali di Telecom Italia (-1,5%), che dalla pubblicazione dei conti una settimana fa ha perso oltre il 6%, e di Enel (-1,5%).
Verso quota 1,18 il cambio euro/dollaro che segna 1,1794 (+0,2% rispetto a ieri). Rally del petrolio: il Wti dicembre sale del 2,2% a 56,3 dollari al barile.
Wall Street, avvio in rosso. Dow verso seconda settimana di fila in calo
La seduta a Wall Street è iniziata in calo, con il Dow Jones Industrial Average che si appresta ad archiviare la seconda settimana di fila in ribasso. L’attenzione degli investitori resta sulla riforma fiscale: ieri la Camera ha approvato la sua bozza; il Senato dovrebbe mettere al voto la sua versione della riforma nella settimana successiva alla prossima ma in quest’aula l’iter sembra in salita. Il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, si è detto comunque fiducioso; secondo lui il presidente Donald Trump sottoscriverà la legislazione entro Natale. Intanto trader e gestori sono alle prese con dati macroeconomici e risultati societari. I nuovi cantieri edilizi a novembre sono balzati del 13,7%, massimo di un anno, segno che l’effetto negativo dato dagli uragani è venuto meno. Se ieri Wal-Mart e Cisco avevano brindato ai conti migliori delle stime, oggi a farlo sono Foot Locker e Abercrombie & Fitch.
A Milano in calo Telecom, bene Exor. Sale Mps
Le Borse europee viaggiano quindi incerte sulla direzione da prendere (segui qui l’andamento dei principali indici), ma recuperano dai minimi grazie ai titoli energetici che stanno beneficiando del rimbalzo del prezzo del greggio (segui qui l’andamento dei settori in Europa). Il comparto è stato pnealizzato dalla notizia secondo cui il fondo sovrano norvegese ha manifestato l’intenzione di procedere alla vendita di 35 miliardi di dollari di titoli azionari del comparto energetico. Anche a Milano, dove il FTSE MIB si sta nuovamente avvicinando alla soglia dei 22mila punti, hanno recuperato dai minimi Enel, Eni, Snam Rete Gas e A2a. Ben comprate le Saipem, dopo che la società si è aggiudicata nuove commesse per un miliardo di dollari in totale. A Piazza Affari gli occhi sono sempre puntati sul comparto bancario, alle prese con gli aumenti a rischio del Creval e di Carige. Il titolo della banca genovese è stato sospeso dalle contrattazioni da Consob, vista la situazione incerta che non può garantire la correttezza informativa. Ieri il socio Malacalza in una nota ha detto di voler salire fino al 28% mentre il cda ha comunicato che «al momento, gli impegni sottoscritti ricevuti dalla banca ammontano all’11,75%. Il Credito Valtellinese, invece, non riesce a fare prezzo con un calo teorico di quasi il 25%. Il settore bancario milanese reagisce con il recupero dei titoli delle banche medio-piccole, più penalizzate dai timori legati agli aumenti delle due banche e alle necessità di accelerazione del derisking, mentre perdono terreno le banche più grandi. Salgono così Banco Bpme soprattutto Mps (che si porta in cima al listino e rimbalza dai minimi storici dei giorni scorsi), limita le perdite Ubi Banca. Vanno male invece Bper e la Popolare Sondrio, tra le candidate e una possibile partnership col Creval. Perdono terreno Unicredit, Intesa Sanpaoloe Mediobanca. Al di fuori del settore bancario, dopo una mattinata in positivo e con un rialzo di quasi due punti percentuali, si è indebolita Leonardo – Finmeccanica che ha incassato l’upgrade di Citi: gli analisti ritengono che il titolo sia stato eccessivamente penalizzato dopo il profit warning della scorsa settimana. Bene anche Exor dopo che la trimestrale di ParnerRe ha evidenziato una perdita in linea con le attese e dopo che Kepler ha alzato il target price sul titolo a 60,90 euro. Ha preso la via del ribasso Telecom Italia, con Vivendi che nella relazione alla trimestrale ha detto di non avere il controllo della società ma di esercitare «un’influenza notevole». Vivendi al 30 settembre registrava una minusvalenza teorica di 1,3 miliardi di euro sulla quota in Telecom Italia e di 263 milioni sulla partecipazione in Mediaset. Il titolo del gruppo francese Vivendi è in rialzo a Parigi dopo i dati. Infine, in coda al listino Astaldi all’indomani del giudizio di Moody’s. L’agenzia ha messo sotto revisione per un possibile downgrade i rating di Astaldi (B3). La revisione, che come prassi durerà tre mesi, si concentrerà sull’annunciato piano di rafforzamento patrimoniale e finanziario da 400 milioni (di cui 200 con aumento di capitale) e sulla capacità della società di riportare la leva debitoria all’interno dei parametri previsti dal rating B3.
Dollaro si indebolisce, l’euro torna a oscillare su 1,18
Il dollaro si indebolisce contro le principali divise (segui qui l’andamento del biglietto verde) sui minimi da quattro settimane, mentre gli occhi restano puntati sulla riforma fiscale Usa. A controbilanciare l’ottimismo per il primo passaggio positivo della riforma fiscale alla Camera, ci sono le indiscrezioni di stampa che si susseguono sulle interferenze della Russia nella campagna presidenziale del 2016. L’euro recupera così terreno e torna a oscillare intorno al livello di 1,18 dollari (segui qui l’andamento dell’euro contro le principali divise).
Petrolio in rally, occhi puntati sulla riunione Opec del 30 novembre
In rialzo il prezzo del petrolio, che recupera così buona parte delle perdite della settimana (segui qui l’andamento di Brent e Wti) e dopo tre sedute di fila in calo. In una settimana negativa, complice un aumento delle scorte Usa e a un taglio delle stime sulla domanda da parte dell’Agenzia internazionale dell’energia, rispunta qualche investitore bullish. Il mercato resta in attesa di conoscere il dato sulle trivelle petrolifere attive in Usa; la settimana scorsa il loro numero è tornato a salire. Intanto, il ministro arabo Al-Falih ha ribadito il suo supporto per un prolungamento dei tagli con decisione già nella riunione Opec del 30 novembre, rassicurando anche sull’intenzione di procedere all’Ipo di Aramco nella seconda parte del 2018, in vista del cambio al vertice che potrebbe esserci la prossima settimana a favore del principe Mohammed bin Salman.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)