Revocati i domiciliari a De Luca “E vaffa.. alla mafia giudiziaria”
Prima l’assoluzione del Tribunale di Messina nel processo che lo vedeva accusato di tentata concussione e falso in atto pubblico.
Ora la revoca degli arresti domiciliari nell’inchiesta che lo accusava, insieme al presidente della Federazione piccoli imprenditori Carmelo Satta, di aver messo in piedi una associazione a delinquere per evadere un milione e 750mila euro. Il neo deputato regionale dell’Udc, Cateno De Luca, torna libero e su Facebook esulta: “E vaff… a tutte le forme di mafia compresa quella giudiziaria. Stiamo denunciando tutti”.
La notizia aveva fatto subito il giro di tutti i media. Perché l’arresto era scattato a meno di quarantott’ore dalle elezioni regionali in Sicilia.
“Di processi ne ho già fatti 14 – aveva detto mentre lo arrestavano – ora faremo il quindicesimo…”. Politico di Fiumedinisi, nel Messinese, eletto con 5418 voti nelle file dell’Udc in provincia di Messina, De Luca era agli arresti domiciliari dal 7 novembre. Il gip di Messina, che lo accusa di evasione fiscale, era arrivato addirittura a interdirgli l’uso dei social network dopo il massiccio utilizzo sin dall’applicazione della misura cautelare. Secondo le indagini della Guardia di Finanza, l’esponente centrista avrebbe messo in piedi “un complesso reticolo societario facente capo alla Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori e alla società Caf FE.NA.PI.”. Quest’ultima s.r.l. sarebbe riconducibile, “direttamente o indirettamente”, allo stesso De Luca e a Satta e sarebbe stata usata, nel corso del tempo, per creare “un sofisticato sistema di fatturazioni fittizie finalizzate all’evasione delle imposte dirette ed indirette”.
Oggi il gip di Messina Carmine De Rosa ha deciso di revocare la misura cautelare disposta lo scorso 7 novembre. Lo stesso ha disposto per Satta. La decisione era attesa per giovedì scorso, poi è stata riviata a sabato, alla fine è arrivata soltanto oggi. Il giudice ha, invece, applicato la misura interdittiva del divieto di esercizio degli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. “Abbiamo un conto aperto con i magistrati del tribunale di Messina – spiega De Luca – noi non staremo con il capo chino. Sono un uomo libero: datemi 2-3 giorni e poi denunceremo tutti per falso in atti giudiziari, per infedele gratuito, per calunnia… Ce n’è per tutti”. Quindi, promette: “Depositerò le denunce, poi farò una bella conferenza stampa e inizieremo il nostro impegno politico”.
IL GIORNALE