Biotestamento, accelerazione al Senato: subito in aula. Alfano: “Ap vedrà il merito. No a eutanasia”

ROMA – Disco verde sul testamento biologico, le norme che regolano il fine vita. Con un’accelerazione improvvisa la conferenza dei capigruppo ha deciso che la legge arrivi da oggi stesso nell’aula del Senato per l’inizio della discussione generale.

E così il provvedimento –  approvato alla Camera lo scorso aprile e fermo in commissione a Palazzo Madama –  riuscirà a vedere la luce, grazie all’intesa fra M5s e Pd che, tramite il capogruppo Luigi Zanda, ne ha chiesto la calendarizzazione immediata. “Abbiamo ottenuto di dare dignità alle persone” per quanto riguarda il fine vita, ha spiegato fuori dal coro il senatore M5S Giovanni Endrizzi, ma “nessun gruppo ha sostenuto la nostra battaglia sui vitalizi” che sono stati tolti dal calendario. “Se siamo pronti a votare eventuali “canguri” per approvare subito il biotestamento? Valuteremo, vedremo quanti emendamenti verranno presentati…”.

Favorevole Mdp, contrari i centristi di Ap (per i quali la legge è “il cavallo di Troia per l’eutanasia”). Sul testo della legge “faremo una valutazione di merito ma noi siamo contrari all’eutanasia” ha affermato da Bruxelles il ministro degli Esteri Angelino Alfano, leader di Ap, al termine della riunione informale dei ministri degli esteri Ue con il segretario di Stato americano Rex Tillerson. “Se non verranno accolte le nostre richieste sul ruolo del medico e su alimentazione e idratazione, che non sono trattamenti medici, Alternativa popolare voterà no” ha ribadito Maurizio Lupi.

Contraria anche la Lega (che ha annunciato 1820 emendamenti), mentre Forza Italia, che riunirà il gruppo alle 19, probabilmente darà libertà di coscienza ai suoi senatori.

Biotestamento: cosa prevede la legge – Videoscheda

NULLA DI FATTO PER LO IUS SOLI
Il biotestamento potrebbe essere dunque l’ultima legge importante a passare in questo scorcio di legislatura. Entro domani alle 14 scade il termine per presentare gli emendamenti. Nulla di fatto, invece, per lo ius soli, confinato all’ultimo punto del calendario dei lavori di dicembre di Palazzo Madama senza alcuna data per l’inizio dell’esame, benché oggi anche il ministro e vicesegretario dem Maurizio Martina abbia ribadito la “fortissima” volontà del Pd di “fare un finale di legislatura nel segno dei diritti” e Zanda ritenga “realistica” la costruzione di una maggioranza. Insorgono i senatori di Liberi e Uguali (Leu): “Metterlo come ultimo argomento in discussione dell’aula è una presa in giro – dice la capogruppo di Mdp Cecilia Guerra  – verso gli 800mila ragazzi e le loro famiglie che aspettano una risposta sulla cittadinanza”. Ma la norma non ha i numeri per passare se non con un voto di fiducia, che però rischia di far cadere il governo in anticipo.  “Lo ius soli non è una priorità”. ha detto il senatore M5S Giovanni Endrizzi.

La mobilitazione dei radicali. “Crediamo che le condizioni per approvare in questa legislatura la legge sullo ius soli ci siano ancora e per questo non bisogna smettere di lottare. Domani quindi saremo in piazza per una giornata di grande mobilitazione che abbiamo organizzato come radicali italiani insieme ad ‘a buon diritto’, con la partecipazione di tante organizzazioni e personalità”. Lo annunciano riccardo magi, antonella soldo e silvja manzi, segretario, presidente e tesoriere di radicali italiani, promotori della mobilitazione “Ius soli: ancora uno sforzo”, in programma a Roma domani pomeriggio davanti a Palazzo Madama e poi a Montecitorio a favore della legge sulla cittadinanza.

SEI RIFORME DA NON TRADIRE

GRASSO RICEVE ASSOCIAZIONE COSCIONI
In mattinata il presidente del Senato Pietro Grasso ha ricevuto i rappresentanti dell’associazione radicale Luca Coscioni, in prima linea nel sostegno al biotestamento. Mina Welby, co-presidente dell’associazione, Filomena Gallo, segretario nazionale, e Carlo Troilo, membro del consiglio generale, gli hanno consegnato le oltre 27mila firme raccolte in calce all’appello di Dj Fabo per l’approvazione della legge senza modifiche, come auspica anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando. “In tutto l’Occidente solo Italia e Irlanda sono prive di queste norme di civiltà”, affermano i dirigenti dell’associazione.

IL FAMILY DAY E I CONTRARI AL BIOTESTAMENTO
In contemporanea si è svolta nella sala Nassiriya di Palazzo Madama una conferenza stampa del “Family day” di Massimo Gandolfini (che avverte: “Ce ne ricorderemo alle urne”) e del fronte parlamentare contrario al fine vita, con esponenti di Lega, Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni), Idea (Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi) e Forza Italia (Maurizio Gasparri). Dopo la calendarizzazione della legge, il leader del Carroccio Matteo Salvini commenta: “Pessima fine di una pessima legislatura”.

GLI APPELLI
La necessità di una legge che regoli il fine vita è stata sottolineata negli ultimi dieci anni da storie drammatiche, pubbliche e private: da Eluana Englaro a Piergiorgio Welby al già citato caso di Dj Fabo. Un’attesa che si protrae, tra divisioni all’interno dello stesso Pd tra laici e cattolici, nonostante gli appelli dei senatori a vita Elena Cattaneo, Mario Monti, Renzo Piano e Carlo Rubbia e degli ormai oltre 80 sindaci, da Roma a Milano, da Napoli a Torino, da Palermo a Padova, da Parma a Reggio Calabria. Fino all’intervento di Papa Francesco, che ha sottolineato come evitare l’accanimento terapeutico non equivalga all’eutanasia.

Lo scorso 26 ottobre la relatrice del provvedimento, la senatrice del Pd Emilia De Biasi, si è dimessa dal suo incarico proprio per consentire l’approdo immediato della legge in aula e aggirare l’ostruzionismo in commissione Sanità.

REP.IT

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