I renziani provano a far passare i vitalizi con un emendamento alla manovra
«La scelta del Senato di non calendarizzare i vitalizi è grave e irresponsabile». Appena uscita l’agenda dei lavori del Senato, ieri l’altro, il deputato renziano Matteo Richetti, portavoce del Pd, è sobbalzato: dall’elenco delle priorità è sparita la legge firmata da lui sul ricalcolo con metodo contributivo dei vitalizi degli ex parlamentari.
«Il Senato si sta assumendo una grave responsabilità», sbotta Richetti che, in filo diretto telefonico con Renzi in visita in Sicilia e con il capogruppo alla Camera Rosato, ragiona su un piano B: oggi, prima del termine fissato alle 16, è probabile che presenterà un emendamento alla legge di bilancio per riproporre i contenuti della legge. Se non l’ha ancora fatto, è solo perché una simile proposta di modifica è ad alto rischio di inammissibilità: ma almeno, si consola, sarebbe un segnale politico per ribadire la linea renziana.
«Il fatto di non aver messo in calendario la legge sui vitalizi è una vergogna», aggiunge Stefano Esposito, senatore della corrente di Orfini che già un paio di mesi fa scrisse una lettera aperta al capogruppo Zanda per chiedergli di portare in Aula al più presto il provvedimento.
«Non tollero più i colleghi che usano l’argomento di una presunta incostituzionalità o del rischio di ricalcolo delle pensioni di tutti gli italiani per affossare questa legge – insiste Esposito – ricordo che con la legge Fornero ne abbiamo già messi in discussione di diritti acquisiti». Renzi ha promesso ai suoi di occuparsi della questione lunedì, al rientro a Roma.
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