Gerusalemme capitale, scontri tra manifestanti palestinesi e militari israeliani: almeno 114 feriti
Dopo la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme capitale dello Stato ebraico, scontri tra dimostranti palestinesi e reparti militari israeliani in Cisgiordania, a Gerusalemme est e lungo la linea di demarcazione con Gaza. Almeno 114 persone sarebbero rimaste ferite perché colpite con armi da fuoco, intossicate da gas lacrimogeni o contusi da proiettili rivestiti di gomma.
Caso Gerusalemme, scontri e feriti a Gaza e in Cisgiordania
Principale obiettivo di queste manifestazioni di protesta è il presidente americano Donald Trump. A Gaza sono stati bruciati poster con la sua immagine. A Betlemme un suo grande ritratto, un graffito dipinto di recente su un muro della Barriera di sicurezza, è stato cancellato con la vernice nera. A Nablus i dimostranti hanno portato in piazza un fantoccio che aveva il volto di Trump e gli hanno dato fuoco. Sul web circola da mercoledì anche un fotomontaggio che mostra Trump steso sanguinante a terra, con i fori di proiettili in testa e al petto.
Isis e Al Qaeda incitano ad attaccare gli Usa – I sostenitori dell’Isis e di Al Qaeda minacciano attacchi contro gli americani dopo la proclamazione di Gerusalemme capitale di Israele. Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web. “Vi taglieremo la testa e libereremo Gerusalemme”, recita uno dei messaggi, in arabo, ebraico e inglese, postato online e corredato dalle immagini della moschea di al Aqsa.
TGCOM