Brexit, May a Bruxelles con Junker: c’è l’accordo
C’è l’accordo sulla Brexit. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker dopo l’incontro con la premier britannica Theresa May a Bruxelles. «È stato un negoziato difficile, ma ora abbiamo una prima svolta, sono soddisfatto dell’accordo equo che abbiamo raggiunto con la Gran Bretagna», ha dichiarato Juncker.«Abbiamo lavorato duro, non è stato facile per entrambe le parti», ma ora ci siamo. Così la May. Il periodo transitorio di un paio di anni chiesto dal Regno Unito in attesa di delineare le relazioni future con l’Unione europea avverrà alle condizioni Ue. Lo ha chiarito il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, osservando che con l’accordo della notte scorsa sui progressi raggiunti sulle principali priorità, i leader potranno decidere di «avviare i negoziati sul periodo di transizione».
Corte Ue arbitro ultimo su diritti cittadini
«L’intesa comune» raggiunta dai negoziatori «riconosce il ruolo della Corte di giustizia» europea «come l’arbitro ultimo dell’interpretazione della legislazione dell’Unione». Allo stesso tempo saranno i tribunali britannici ad occuparsi delle cause sollevate dai cittadini Ue sulla tutela dei loro diritti. I giudici britannici potranno rivolgersi alla Corte Ue per questioni interpretative «entro 8 anni» dall’entrata in vigore delle norme sui cittadini. È quanto si legge nel testo della comunicazione della Commissione Ue.
Juncker, ora guardare a futuro
È giunto ora il momento di «guardare al futuro in cui la Gran Bretagna è un amico e un alleato», con un «periodo di transizione», ma «faremo un passo dopo l’altro». Ha dichiarato Juncker, sottolineando che «ora ci stiamo tutti muovendo verso la seconda fase» e questo «sulla base di una fiducia rinnovata».
May, accordo nel pieno interesse del Regno Unito
L’accordo concluso nella notte fra i negoziatori del Regno Unito e quelli dell’Ue rispetta «pienamente gli interessi del Regno Unito» ha detto la premier May al termine della riunione. «Garantisce i diritti di oltre 3 milioni di cittadini Ue che vivono in Gran Bretagna», a cui «si applicherà il diritto britannico in corti britanniche». Per quanto riguarda il “conto” del divorzio, «un’intesa equa per i contribuenti britannici che consentirà di investire di più nelle priorità nazionali».
Vertice con Tusk
La decisione della Commissione è stata presa in stretto contatto con le capitali. Ora la via è aperta per il passaggio alla discussione sulle condizioni delle relazioni future tra Ue e Regno Unito. Sarà una trattativa non meno difficile della prima, con esito al momento incerto. «Possiamo negoziare subito con Londra le condizioni del periodo di transizione e avviare le trattative sulle relazioni future tra Ue e Regno Unito» ha dichiarato il presidente della Ue Donald Tusk che ha indicato di aver già inviato ai Ventisette i documenti per la decisione che dovranno prendere a metà dicembre. Tusk ha aggiunto che, durante il periodo di transizione fra la data formale di ritiro del Regno Unito (29 marzo 2019) e la data di ritiro effettivo, il Regno Unito dovrà rispettare «tutte le leggi dell’Unione incluse le nuove leggi», gli impegni di bilancio, la supervisione Ue e i relativi obblighi. Dal 29 marzo, in ogni caso, le decisioni nell’Unione europea saranno prese a 27. Il periodo di transizione dovrebbe durare due anni.
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